Ospite recentemente a diversi festival ed eventi, tra cui Cenando sotto un Cielo Diverso a Ercolano e Pizza Village, organizzato da Rtl 102.5, a Napoli, Anna Capasso sta girando quest'estate con la sua scoppiettante Io e la luna.
La canzone, scritta da lei con Massimo D'Alba, racconta l'unicità e l'eternità dei sentimenti, che partono anzitutto dall'amore per sé stessi e dalla voglia di stare bene con ciò che più ci appartiene. L'artista campana, sempre più richiesta in tutta Italia, fa ballare (e nel frattempo riflettere) tutti, raccogliendo continui consensi e critiche positive. Il balletto, creato apposta per Tik Tok e replicato talvolta sul palcoscenico con il corpo di ballo, sta facendo letteralmente impazzire il web diventando virale in poco tempo. Costantemente ai primi posti delle classifiche radio Airplay. Un successo strepitoso e per certi versi inaspettato, anche se non è nuova Anna Capasso a riscontri così importanti. Non perde comunque la testa e guarda al futuro con ambizione Anna, ma mantenendo i piedi sulla terra e a quella quotidianità che ciascuno vive. Tutto ciò, per lei, si traduce in una fonte di ispirazione per nuovi brani e nuove interpretazioni, che la vedono protagonista nella musica come nel teatro e nel cinema.
Cosa ispira le tue canzoni?
Per me l'arte deve anzitutto descrivere, con sfumature e metafore diverse a seconda delle chiavi usate, ciò che accade nella realtà. Ogni situazione che si vive o di cui si percepiscono racconti e sensazioni altrui, può ispirare una nuova canzone, un film, una pittura. L'arte è vita a 360 gradi.
Io e la luna è autobiografica?
Non lo è come storia, ma come atteggiamento. Si parla di una coppia che, dopo tanto tempo di silenzio e frasi non dette, si ritrova per caso. I due probabilmente hanno intrapreso ormai due vite parallele ma, tra loro, c'è sempre stato un filo invisibile che li legava in una esistenza più profonda che non sapevano vivesse ancora. Quindi si guardano dentro e, cercando sé stessi e chiedendo alla luna un aiuto spirituale, capiscono cosa davvero stanno aspettando da tempo. Ecco, questa parte ha sicuramente un qualcosa di autobiografico.
Sei molto riflessiva?
Mi piace guardare le cose nella loro completezza, senza tralasciare particolari e senza rimpianti. Il giudizio degli altri, in certe circostanze, non deve nemmeno interessarci: meglio guardare dentro di noi e vivere ciò che ci appartiene.
C'è qualche cantante a cui ti ispiri?
No, voglio essere assolutamente me stessa, non pagherebbe cercare di imitare qualcun altro perdendo parte della propria personalità. Probabilmente se c'è qualche ispirazione artistica è inconscia, in base alla musica che ascolto sin da quando ero bambina.
Che canzoni ti piace ascoltare?
Sono cresciuta con i brani di Mina, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni: ascolto da sempre quella musica arrivata anche prima che nascessi io. Sono pietre miliari che hanno avuto successo per la loro melodia, vere poesie musicali. La canzone per me deve raccontare prima di tutto una storia, deve avere un impianto cantautorale. Ecco, quelle che ho citato sono inconsapevolmente fonti di ispirazione e crescita, anche nel loro essere grandi donne oltre che immense artiste. Ascolto, comunque, un po' di tutto: penso a Elodie, Giorgia. La musica mi piace troppo per essere selezionata al punto da escludere un genere piuttosto che un altro.
In un panorama di musicisti sempre più popolato, non c'è il rischio per chi arriva ora di risultare inevitabilmente ripetitivo rispetto a chi ha cominciato prima?
No, tutto può essere un'evoluzione continua. Pensiamo a Sanremo, per esempio: sta andando incontro a un cambiamento da diversi anni. Oggi è meno cantautorale, concede più spazio a canzoni sul genere tormentone. Questo perché abbiamo tutti più bisogno di vitalità e leggerezza: la musica risponde a ciò che chiede la società.
È più importante esprimere il proprio personaggio o la canzone oggi?
Certo, le canzoni sono talmente tante che molto spesso si rischia che qualche tempo dopo Sanremo ci si è già dimenticati di alcuni brani. Però i brani rappresentano un'idea, un progetto che si vuole condividere col pubblico. Bisogna trovare la chiave giusta per esprimere sé stessi e la propria canzone contemporaneamente.
Come ci si può distinguere oggi nella musica?
Con la personalità e il modo di interagire col pubblico. Io amo stare con la gente; capire cosa pensa, entrare nel profondo delle storie. Anche sui social rispondo sempre in prima persona, con un rapporto diretto che mi aiuta a capire meglio anche come rapportarmi sia come attrice che come cantante.
Tu ascolti molta radio?
Ogni momento libero lo alterno tra Spotify e radio. Più che mentre cammino per strada, mi piace farlo quando sono in un ambiente tranquillo, che mi conceda quella possibilità di essere anche rassicurata dalla musica. Quando sono a casa, anche mentre mi preparo per uscire o mi rilasso sdraiandomi sul letto, ascolto canzoni in stereofonia lasciandomi avvolgere da ciò che mi suggeriscono le note.
Cosa provi quando ascolti le tue canzoni in radio?
Sentire la mia voce in radio ogni volta mi dà una sensazione stupenda. Mi emoziono sempre e mi permette di sapermi emozionata insieme a qualcun altro a distanza. Ecco, la radio è un po’ come la luna: attraverso di loro si ha implicitamente un dialogo anche con altre persone, che stanno ascoltando o osservando la stessa cosa che stiamo vivendo noi. C'è qualcosa di magico nelle emozioni, che merita di essere raccontato nelle canzoni. Per questo non mi stancherò mai di condividere tutto questo con la musica!
Il featuring dei tuoi sogni?
Beh, tornando a quel che ci dicevamo prima, potendo sognare sogno in grande: Fiorella Mannoia.