Gianni Morelli - “Un Campari a Veracruz”
Gianni Morelli presenta un affascinante romanzo, che chiude la trilogia latinoamericana iniziata con “Amori, altopiani e macchine parlanti” e proseguita con “Rosso Avana”. Con una straordinaria narrazione intrisa di realismo magico, si racconta della ricerca di una misteriosa regina senza nome e della sua limousine bianca, che appare e scompare tra le ombre della Sierra, nel Messico meridionale.
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Varianti
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 192
Prezzo: 17,00 €
«Un gruppo di giovani donne scende con precauzione gli scalini, attorniate da tutto il resto. Hanno scarpe con i tacchi e devono scendere con cautela nella luce di un faro ridondante. A loro volta circondano una figura centrale. Che alla fine posa il piede sul molo come se l’America non aspettasse che quel momento da cinquecento anni. Sissi di Baviera, o Giuseppina di Beauharnais, o Isabella di Siviglia o più probabilmente una Regina azteca, capelli scuri lunghi fino a ricoprirle le spalle, scende senza fretta da una carrozza d’acciaio lunga cento metri e trainata da quarantamila cavalli»
“Un Campari a Veracruz” di Gianni Morelli è un’opera suggestiva, ambientata in vari luoghi del Messico; il protagonista Yani, un sarto italiano, si è trasferito da qualche tempo a Veracruz, dove ha aperto il suo laboratorio di sartoria. È proprio il suo lavoro a metterlo sulla strada di quella che sarà la sua ossessione, e che lo porterà a viaggiare attraverso la Sierra Madre del sud e le pianure dell’Istmo di Tehuantepec. Una sera Yani si trova nella suite all’ottavo piano del sontuoso Hotel Emporio, situato sul lungomare del porto; si è recato lì perché ha un appuntamento con un politico molto potente, che indossa solo abiti cuciti da lui. Mentre aspetta il suo cliente, contempla dal balcone lo spettacolo del Golfo di notte: una nave è attraccata al porto, e una limousine bianca è in attesa; egli intravede una figura femminile, che scende dalle scale dell’imbarcazione. La donna lo colpisce per il suo portamento elegante, da regina: con grazia, ella entra nella limousine bianca, che parte immediatamente. Poco dopo la lussuosa vettura arriva davanti all’Hotel Emporio: la donna alza lo sguardo verso di lui, gli sorride e lo saluta con la mano; lui ricambia ammaliato, e in quel preciso momento si accende nel suo cuore quel fuoco ardente che tormenterà i suoi giorni e le sue notti.
Gianni Morelli presenta l’appassionante storia di un sogno: Yani è convinto che quella donna sia una regina azteca, e che siano destinati a incontrarsi e ad amarsi; ella è però scomparsa, e ritrovarla diventa il suo pensiero fisso - «Dov’era adesso la mia Regina? In quale angolo del Messico? O aveva ripreso la sua nave per viaggiare verso altri sogni?» L’autore narra una vicenda intrisa di realismo magico, in cui a volte i confini tra immaginazione e realtà si confondono; con grande capacità descrittiva e con una sbalorditiva ricchezza di dettagli sensoriali, si introducono una serie di personaggi profondamente caratteristici nei loro modi di fare e di esprimersi. In particolare, gli avventori del bar Mocambo di Oaxaca, tra un Campari e l’altro, persi in discorsi tra il serio e il faceto, ci fanno immergere nelle atmosfere, nei colori e negli odori delle tipiche cantine messicane, dove il tempo sembra non avere più valore e ciò che conta è solo il contatto umano. Il protagonista, dal canto suo, abile tessitore non solo di stoffe ma anche di storie, ci conduce nell’avventuroso viaggio alla ricerca della sua regina: un cammino ricco di parole, di sguardi, di ombre, di memorie, di misteri da risolvere e anche di nostalgia per ciò che, al pari di un bel sogno, svanisce alle prime luci del mattino.
SINOSSI DELL’OPERA. Una notte, nel porto di Veracruz, Yani, un sarto italiano, vede sbarcare da una grande nave una limousine bianca su cui sale una donna misteriosa che diventa il suo sogno e il suo tormento. La rincorrerà, grazie agli amici del Bar Mocambo, fino alla città degli zapotechi, sulla costa del Pacifico. Nel difficile percorso verso la meta, le notizie vere e quelle false si intrecciano con altre vicende dei clienti del Mocambo, e con le loro discussioni. Il lento disvelamento del mistero continua a Juchitán, nel profondo sud del Messico, lato Pacifico, una cittadina famosa per le sue donne che guidano la vita della comunità. Dopo tutte le ipotesi fatte nelle notti del Mocambo, la donna misteriosa si rivelerà essere la regina del profumo Camay. Ha girato per mesi le città delle Antille e della Florida con la limousine bianca per fare propaganda. Lei e Yani si incontrano e si riconoscono, cercano di spiegarsi la magia di quella notte a Veracruz. Sotto le lenzuola certi dettagli non hanno più importanza.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Gianni Maurizio Morelli è nato nella seconda metà del XX secolo; ha viaggiato e vissuto in molti paesi, soprattutto in America Latina e negli Stati Uniti. Ha lavorato per il Consiglio Nazionale delle Ricerche e dirige il laboratorio editoriale ICEIGeo di Milano. È stato co-ideatore delle guide di viaggio ClupGuide; ha collaborato e scritto, tra gli altri, per Istituto Geografico De Agostini, Franco Angeli, Smemoranda, Mondadori, Giunti, White Star, National Geographic. Ha inoltre pubblicato corsi di geografia per la scuola e numerosi saggi. “Un Campari a Veracruz” (Morellini Editore, 2023) è il terzo romanzo di una trilogia latinoamericana che comprende “Amori, altopiani e macchine parlanti” (Garzanti, 2009) e “Rosso Avana” (ADV Publishing House, 2017), entrambi tradotti in spagnolo. Tre diverse case di produzione italiane hanno comprato opzioni cinematografiche o televisive di alcuni suoi testi. A Cuba è stato prescelto come membro italiano della giuria del Premio Italo Calvino 2023.
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