Nella vita ci vuole cazzimma. Così canta Bellacapa nel suo nuovo singolo, omaggio ironico a un atteggiamento tipicamente napoletano. Furbizia opportunistica o più semplicemente risolutezza? “Per me la cazzimma è un atto di ribellione, un rovesciamento dell’ordine precostituito” racconta il cantautore. “È un pezzo nato in maniera spontanea. Sentivo la necessità di raccontare con un sogghigno le difficoltà che si incontrano sulla via del rock”.
La composizione ruota intorno al gioco tra le chitarre e la voce: le prime energiche, mentre il testo è in linea con il percorso di Bellacapa, quindi aperto all’interpretazione pur nel rispetto di una tematica definita. “Non volevo impartire una morale o scrivere una canzone di denuncia” precisa infatti il musicista.
L’ironia del brano si riverbera nel videoclip pubblicato questa settimana su YouTube, dove Bellacapa interpreta simbolicamente la Cazzimma per le strade di Napoli, incrociando gli sguardi di sfruttati e sfruttatori, con un finale agrodolce.
In occasione del progetto, il cantautore ha collaborato con altri giovani talenti partenopei, espressione di una scena artistica e musicale particolarmente vivace: Adriano Palermo, ingegnere audio (mix e mastering); Luca Falasconi, fotografo (copertine, set fotografici); Indya Pugliese, regista e Gionata Piciccio, operatore (videoclip).
Nelle scorse settimane Cazzimma è stata presentata dal vivo in diversi set acustici nell’area vesuviana e nella rassegna milanese ATM Sound Underground. La foto di copertina del singolo, con la mano destra del musicista macchiata di sangue, nasce al termine di un’intensa esecuzione nella stazione metropolitana di Loreto. Perché la Cazzimma scorre nelle vene.