Per i nostri figli e le nostre figlie. Scritto tutto attaccato e anticipato dall’hashtag, è il claim della campagna elettorale di Claudio Malangone, candidato del PD al Consiglio Comunale di Pontecagnano, in una delle nove liste di centrosinistra a sostegno della ri-candidatura a Sindaco di Giuseppe Lanzara.
Una candidatura scommessa la sua, nello stesso Comune dove suo padre fu Primo Cittadino negli anni ’80 e dove da oltre 20 anni ha scelto di tornare a vivere. Dirigente medico psichiatra presso l’U.O.S.M. di Pontecagnano Battipaglia, artista genialoide nel mondo della danza contemporanea internazionale con la BorderlineDanza riconosciuta dal Mic dal 2000, infine papà (Arcobaleno), che ha costruito, non senza difficoltà, la sua meravigliosa famiglia omogenitoriale. Tre aree apparentemente distanti tra loro che se da un lato confluiscono nella sua figura dall’altro caratterizzano anche il suo impegno politico al quale si presta per la prima volta.
«Nel tempo ho compreso che il mio ruolo nella sanità significa aiutare le persone a riconoscere il proprio potenziale e a valorizzarlo. Lo stesso accade nell’arte e nel privato. Nel primo caso nulla sarebbe possibile se non con un lavoro sinergico tra Enti Pubblici e Privati, associazioni e territorio, che è quello per il quale mi batterò», spiega Malangone.
La sua idea dunque è focalizzare l’attenzione su queste tre aree di interesse, a prima vista agli antipodi tra loro, evidenziando invece come tutto, dalla società alla cultura, ponga al centro il benessere, inteso come lo stare bene, della famiglia e del cittadino. Se mente e cuore convivono in equilibrio la vita sorride e regala grandi risultati, in tutti i campi, senza etichette, senza classificazioni. In quest’ottica Malangone immagina in primis strategie e azioni a tutela della salute dei cittadini e ad efficientamento dei servizi sanitari ad essi destinati, che necessitano di una programmazione condivisa e partecipata tra Azienda Sanitaria e Autonomie Locali. Parte da qui per poi toccare gli altri aspetti, professionali e culturali, delle singole persone, perché anche la cultura fa bene alla salute.
«Salute, cultura e famiglia: mi piacerebbe essere la cerniera tra questi lembi che per me sono un continuum», sottolinea il candidato.
Psichiatra da oltre 30 anni, è unito civilmente con un ingegnere, anche lui campano, e hanno due figli nati in California; i gemelli sono stati accolti con grande entusiasmo dalla comunità di Pontecagnano, che li riconosce a tutti gli effetti essere una famiglia, alcuni parlano di esempio, ma purtroppo l’attuale contesto legislativo non permette loro di essere formalmente una famiglia, con tutte le difficoltà che ne possono derivare.
«La mia “normalità” mi consente di dare voce a quella che non è solo la “mia” realtà. Mi piacerebbe raccontare anche attraverso la mia esperienza personale tutte le difficoltà che un genitore può incontrare nella vita di tutti i giorni ancor di più se quel genitore è considerato di serie B. Con tenacia, arriviamo dove volete, arriviamo dove vogliamo, arriviamo dove meritiamo», conclude.
Da qui il suo impegno a far valere e rispettare i diritti civili, sensibilizzare la comunità, creare connessione tra quello che serve e quello che può fare il Comune, partendo dalla famiglia. Ecco perché #
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