ROMA 22 APR 2023 - «Sono in arrivo piccoli aumenti di stipendio in coincidenza della Festa dei Lavoratori: si tratta di flebili segnali, anche se assolutamente irrisori, sia chiaro, rispetto alle attuali necessità dei professionisti della sanità italiana.
Ci riferiamo al previsto taglio del Cuneo Fiscale che, per il mese di maggio, dovrebbe portare in dote ai dipendenti pubblici, e quindi anche agli infermieri e agli altri professionisti del nostro SSN, piccole cifre.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
Il Decreto in merito, che prevede l’ammontare di 3,4 miliardi di euro per rimpinguare le buste paga soprattutto dei redditi medio bassi, potrebbe arrivare, secondo il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, già a fine aprile.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato che il taglio “aggiuntivo” rispetto a quello già in vigore sarebbe di un punto. Questo significa che il taglio salirebbe a 4 punti per i lavoratori medio basso e al 3 per quelli tra 25mila e 35mila euro.
Chi ha un reddito di 20 mila euro vedrebbe un nuovo risparmio di circa 11 euro al mese, mentre l’aumento in busta paga sarebbe di quasi 14 euro per chi ha un reddito di 25 mila euro. Si superano di pochi centesimi i 15 euro in più in busta paga per i redditi di 30 mila euro, che salgono a quasi 16 euro e mezzo per chi guadagna 35 mila euro all’anno.
«Prendiamo atto del tentativo, da parte di questo Governo, di far fronte alle difficoltà delle famiglie italiane, continua De Palma.
Ma dobbiamo essere onesti e coerenti: siamo di fronte ad aumenti che si appalesano come irrisori, perché vengono letteralmente bruciati dall’aumentato costo della vita.
Certo non rimandiamo indietro queste piccole novità, ma doverosamente dobbiamo ricordare al Governo, che è arrivato il momento di dare impulso ad una seria e reale valorizzazione economica e contrattuale degli infermieri e delle altre professioni sanitarie.
Lo stesso Ministro Schillaci, nel corso di una delle sue recenti disamine, non ha nascosto la sua amarezza per quella che è oggi la retribuzione degli infermieri, ancora tra le più basse in Europa», conclude De Palma.