Il dramma dell’eccidio di Civitella in Val di Chiana raccontato tra video e parole. Mercoledì 26 aprile, alle 10.00, il cinema Eden ospiterà la proiezione del docufilm “L’altra guerra” che racconta una delle pagine più tristi della storia del territorio aretino con lo sterminio da parte delle truppe naziste di oltre duecento civili di ogni età. L’iniziativa, a ingresso libero e gratuito, si colloca all’indomani dell’anniversario della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo ed è promossa dalle Acli di Arezzo e dalla Federazione Anziani e Pensionati delle Acli di Arezzo insieme all’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e all’associazione Castelsecco, prevedendo anche il coinvolgimento degli alunni di alcuni istituti cittadini come occasione per tenere viva la memoria e il ricordo tra le giovani generazioni.
Il cuore dell’iniziativa sarà la visione de “L’altra guerra” che, realizzato e diretto nel 2021 dal regista Simone Grazzi, ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio di miglior documentario in concorsi internazionali quali l’Heart Italian Film Festival e il Milan Gold Awards. Quest’opera ripercorre i fatti avvenuti il 29 giugno 1944 quando, dal comando tedesco, partirono tre squadroni destinati a Cornia, a San Pancrazio e a Civitella in Val di Chiana dove i soldati prima irruppero nelle case e aprirono il fuoco sugli abitanti, poi uccisero i fedeli riuniti in chiesa per la Santa Messa e il sacerdote don Alcide Lazzeri, e infine incendiarono le abitazioni. Solo pochi abitanti riuscirono a salvarsi dal massacro e, tra questi, rientra anche Ida Balò che all’epoca aveva otto anni e che oggi è presidente dell’Associazione Civitella Ricorda: questa testimone dell’eccidio ha contribuito con le sue parole al docufilm e sarà presente anche al cinema Eden per ricordare i drammatici fatti di settantanove anni fa. La mattinata sarà ulteriormente arricchita dalle parole di Santino Gallorini che, scrittore e studioso del passato di Arezzo, ripercorrerà le pagine del suo libro “La memoria riunita. Il partigiano Renzino e Civitella tra bugie, silenzi e verità” dove viene riportata un’ulteriore narrazione storica dei fatti di Civitella in Val di Chiana. I superstiti della strage, infatti, accusarono i partigiani della banda Renzino di aver provocato la rappresaglia tedesca, dunque l’opera si basa su testimonianze e su documenti italiani, inglesi e tedeschi per ricostruire gli accadimenti e per creare una “memoria riunita” di Resistenza e Liberazione in terra d’Arezzo.