A seguito del meritato premio ricevuto al Parlamento Europeo, ritorno ad analizzare più approfonditamente: Una famiglia allargata cane, compreso di Marianna Scagliola. Romanzo umoristico, edito da graus edizioni, e candidato per un altro riconoscimento, del quale parleremo in seguito.
Scrivere un articolo riguardante la pubblicazione di un libro, recensire, presentare o relazionare un libro è una cosa difficile. Difficile, primo perché lo devi studiare nei minimi particolari, estrapolarne il pensiero dell'autore ed il messaggio che intende dare, attraverso i suoi personaggi ai quali ha dato una personalità ed una mente e che ad un certo punto viaggiano per conto loro in quanto non possono distaccarsi ne dalla personalità assegnatagli ne tanto meno dal pensiero e, quindi, come diceva Umberto Eco: "ti obbligano a fare delle cose che tu non pensavi di volergli far fare e vanno per conto loro" Secondo, se ne parli in modo negativo ti fai nemico l'autore, se poi l'autore è un tuo amico ancora peggio, e, diranno che il tuo giudizio è soggettivo e che non è in alcun modo valido. Se ne parli in modo positivo il giudizio diventa sia per l'autore sia per chi lo ha letto, una verità incontestabile. Ma in entrambi i casi ci troviamo di fronte al relativismo- Una verità assoluta non esiste ed ognuno ha la sua verità- Non è, come dicevo, assoluta, non è una verità certa, è personale ma, rappresenta una verità. Fa eccezione il libro di Marianna Scagliola: "Una famiglia allargata, cane compreso" il quale mette tutti d'accordo e scardina le basi del relativismo. Un libro umoristico, nel quale l'autrice, sapientemente, ha rigorosamente rispettato i cardini che regolano l'umorismo, già più volte meritatamente premiato, con il quale la scrittrice ci porta in un viaggio meraviglioso nella Napoli popolare. Una Napoli vestita di Folclore e, di filosofia Partenopea. D'immagini colorate che ravvivano gli umori, le strade, i vicoli, le piazze e lo stupendo panorama amato, ammirato ed invidiato da tutto il mondo, argomentando attraverso le vicissitudini della famiglia Schiattarella. In cui Marianna Scagliola, con magistrale ipotiposi degna della letteratura dei grandi, agisce come nei primi piani cinematografici, nelle carrellate, utilizzando un dolly mentale che par di vivere le varie scene e di trovarsi all'interno delle stesse non come spettatore ma come partecipe delle varie azioni, delle varie vicende e, vi capiterà spesso, durante la lettura, di voler intervenire con un consiglio, una riflessione, un rimprovero etc. Il libro attraverso il vivere quotidiano della famiglia Schiattarella tratta l'argomento della non comunicazione familiare. Comunicazione verbale e non segnaletica in quanto proprio dalla segnaletica si evince la costante non comunicazione. Ma a renderci note le vicende della non comunicazione familiare, è la limpida scrittura dell'autrice, la quale, ci trasmette verbalmente e in modo segnaletico, la comunicazione non comunicativa della famiglia in oggetto e, sappiamo che i segni di una comunicazione non verbale sono molteplici. Ma non voglio qui tediarvi entrando nel campo della semiotica. Ogni forma di comunicazione passa attraverso un emittente, ed in questo caso l'autrice in qualità di emittente del significativo messaggio contenuto nel suo libro ha saputo colorare le immagini di straordinaria bellezza e contenuto linguistico, facendoci assorbire piacevolmente l'idea che era nella sua mente. Quindi Marianna ci ha donato una bella storia e, come ho già scritto in un altro articolo, con forte impulso creativo ha dato vita, anima, corpo, pensieri, gesti, ed azioni, ai suoi personaggi, in una narrazione ricca di immagini verbali, che è prerogativa solo di esperti scrittori. In conclusione, e mi duole, solo un appunto devo fare all'autrice e cioè quello di aver deciso solo adesso di scrivere un romanzo cosi significativo e lineare, privandoci, nel tempo perduto per noi lettori, di opere d'arte- Spero che voglia recuperare il tempo, e per dirlo alla Proust: ritrovare il tempo (per farci gioire e godere di storie piacevoli, e di ottima letteratura.) Sicuramente con quanto detto ci ritroveremo dinanzi al relativismo ma in tal caso ben venga in quanto sarà argomento di conversazione e comunicazione se ciò non accadesse sarebbe stato vano il messaggio della scrittrice. Con una famiglia allargata, cane compreso auguro una buona lettura a tutti.
Gennaro D'Aria