Parte seconda
E adesso royalties.
Mi preme fare un po' di chiarezza sui costi e i guadagni per quelli che sono autore di CE ma mandatemi i dati aggiornati e certificati delle vendite, che non mi fido.
Ipotizziamo (che tanto ipotesi non sono) che un editore corrisponda al suo autore una royalty del 10%, e che sborsi rispettivamente il 15% per spese di produzione, il 45% per la distribuzione, il 3% per le spedizioni, il 4% di IVA e il 20% per editing e grafica.
Sommiamo insieme, non faccio altro, 10% +15% +45% +3% +4% +20% = 97%, adesso sottraiamolo.
Ed eccolo lì, quel meraviglioso 3% che arricchisce gli editori, gente che specula sulle storie altrui, a cui è meglio inviare il testo in pdf e non in word, non sia mai se ne appropriasse indebitamente, da cui pretendere dati verificabili perché sono emergente mica fesso!
Esilarante non credete?!
Tutta questa fatica per un 3%, a cui andrebbero sottratte ancora le spese extra, tipo gli eventi, le fiere.
Sì, "Più libri più liberi" non solo ti esamina ai raggi X, ma costa, non è un dono del cielo.
Potreste replicare e allora perché lo fai?
Perché i soldi non sono tutto.
Perché voglio credere esista molto di più di percentuali, grafici e arroganza.
Perché senza storie da raccontare non avremmo nulla di cui parlare, nessuna aspirazione, nessun desiderio da avverare.
Nella vita non raccogli ciò che semini, raccogli ciò che curi, nulla è dovuto a chi credevo ci pensaste voi, a chi sfuggono le semplici basi dell'educazione, a chi confonde disponibilità con debolezza, a chi deve capirlo, è fatto così: sono un'editrice non un'educatrice.
Ho scelto questo mestiere perché credo fermamente nel potere delle parole e della letteratura in generale, non certo per combattere una guerra sterile con chi si sente più furbo degli altri, o più nello specifico, di me.
Abbiate cura dei vostri progetti, lavorativi e non, nessuno può tenere al proprio sogno più di voi stessi.
Ammesso che di sogno si parli.
Perché pubblicare un libro non vuol dire essere arrivati ma aver ricevuto la possibilità di un punto da cui partire.
E se non è l'autore il primo a crederci…
Fonti:
- puntoinformatico.it
- medium.com