Walter D’Alessandro - “Sono nato in Louisiana”
Walter D’Alessandro presenta un romanzo thriller lontano dai classici schemi del genere: il colpevole dei delitti di cui si parla nell’opera, infatti, confessa il suo crimine già all’inizio della storia. Sarà la rivelazione del movente, che lo ha spinto a commettere degli atti disumani, il nucleo attorno a cui ruota questo avvincente thriller a sfondo psicologico.
Casa editrice: Gruppo Albatros Il Filo
Collana: Nuove voci. Strade
Genere: Thriller
Pagine: 232
Prezzo: 14,90 €
«Sa cosa ho fatto, agente? Ha un’idea di cosa sia successo stanotte?»
“Sono nato in Louisiana” di Walter D’Alessandro è un thriller che colpisce per il suo indecifrabile e controverso protagonista; muovendosi tra un presente drammatico e i ricordi di un passato spensierato che attenuano l’immensa pena del personaggio, l’autore ci fa immergere nella mente annebbiata di John Reginald Powell, un nero cinquantenne proveniente da Baton Rouge, in Louisiana, trasferitosi con il padre a New York quando era un bambino.
Un giorno John si presenta in un distretto di polizia; appare molto angosciato, e ha uno sguardo da cui traspare una follia forse incontrollabile - «Sul volto, stampato in maniera cristallina, il furore della rabbia e dell’odio». L’uomo ha la faccia imbrattata da numerosi schizzi di sangue, così come gli abiti; senza particolare enfasi, poi, lascia scivolare delicatamente sul pavimento un’ascia insanguinata. È lì per autodenunciarsi: è un mostro, e deve essere fermato prima di compiere altri delitti; l’agente che ascolta la sua confessione, però, ha lo strano sentore che lui sia in realtà un brav’uomo, incapace di atti violenti. Il detective Mark Alessi e il suo collega e amico Silvio Brugger sono incaricati di interrogarlo e di investigare su ciò che è accaduto: ai due poliziotti John appare fiero delle sue azioni e per niente pentito, per poi vedere trasformare la sicurezza dell’uomo in disperazione e confusione; è chiaro che egli non sia del tutto lucido. I detective lo pressano con le loro domande ma John non risponde e comincia a divagare: pone profonde riflessioni filosofiche sull’essere umano, sul suo agire e su quella «zona d’ombra in cui passa il confine indistinguibile tra ragione e follia».
Ben presto vengono scoperti i cadaveri di tre giovani uomini, barbaramente uccisi e mutilati; purtroppo tra le possibili vittime di John ci sono anche due bambine: qual è il movente dietro quegli omicidi, che paiono inspiegabili quando si scopre che egli è un uomo rispettabile e uno stimato professore universitario?
Walter D’Alessandro tiene il lettore incollato al mistero di un uomo che sembra completamente soggiogato ai suoi istinti più bassi; in una New York tanto scintillante quanto avvelenata, si dipana una storia di inenarrabili violenze ma anche di commoventi atti di empatia, con un colpo di scena finale che spiazzerà. Verrà infatti rivelata una dolorosa verità, quasi impossibile da gestire per i personaggi di questo romanzo che parla del sottile confine tra bene e male, e in cui ci si pone un’atroce domanda: ci sono occasioni in cui è lecito attraversarlo?
SINOSSI DELL’OPERA. New York. È appena spuntata l’alba quando in un caldo weekend di tarda primavera John Reginald Powell si presenta al distretto di polizia numero 12 per costituirsi. La sua figura e soprattutto la sua espressione fanno paura. È certamente un assassino quell’uomo. Ma quante persone ha davvero ucciso negli ultimi giorni nella Grande Mela, una metropoli dove i morti ammazzati si contano ovunque? Mark Alessi e Silvio Brugger sono i due detective incaricati di risolvere al più presto un caso che sembra all’apparenza tra i più facili. C’è la confessione di un uomo, anche se non completa, l’arma del delitto e poi ci sono tanti cadaveri. Eppure la faccenda si complica maledettamente: prove schiaccianti non si trovano, John Reginald Powell nasconde altre verità inconfessabili, mentre la stampa preme per avere il volto del nuovo serial killer d’America.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Walter D'Alessandro nasce a Campobasso nel 1967 e si trasferisce in Toscana per gli studi. Lavora con un primario istituto bancario italiano per diventare, successivamente, consulente di una grande banca svizzera. Tornato nella città natale, abbandona definitivamente il lavoro in banca per assecondare le sue grandi passioni: creare un’azienda tutta sua e girare il mondo. Viaggia molto, visita le Ande peruviane e colombiane, la foresta del Borneo Malese, l’Africa, il Tibet e il Monte Everest. Ama la storia (in particolare quella della Roma Imperiale), l'arte rinascimentale italiana e adora leggere le opere dei grandi filosofi. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo “The Great Hoax – A bad american story”.
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