In seguito al grande successo di critica e pubblico la mostra “Federico Guida. Arbor” è prorogata fino all’8 gennaio 2023 nella Sala del Collezionista e nel Quadriportico del Chiostro della Fondazione Stelline di Milano.
L’esposizione, curata da Mimmo di Marzio, prende il nome dalla radice latina di Albero e presenta grandi opere inedite in cui convivono trascendenza e umanità, scienza, religiosità e storia.
La produzione più recente dell’artista oltrepassa la tradizione pittorica e si appropria di stili e linguaggi dell’installazione; attraverso le sue opere Guida indaga la simbologia della croce come “albero genealogico” e fondamento della condizione umana, ricerca il continuo equilibrio tra la verticalità ascendente verso il mistero del divino e l’orizzontalità terrena del quotidiano e della vanitas. Afferma il curatore “le opere di Federico Guida rappresentano il cammino che l’uomo nato dalla natura deve percorrere per giungere alla realizzazione dello scopo della vita, ricongiungersi al Centro di sé stesso e al Divino”.
L’elemento formale della croce, che ricorre nelle opere, è una citazione dei crocifissi sagomati medievali di Giotto e Cimabue conservati a Firenze, e diventa la superficie pittorica per una narrazione composita in cui si intrecciano simbologie, astratto e figurazione. Ogni installazione, dipinti ad olio su lino applicati su legno, assume una valenza fortemente concettuale che intreccia i valori del sacro e del profano.
Forti contrasti che smuovono sentimenti profondi convivono in ogni opera: il sofferente ritratto di una madre, la crudezza della carne oltraggiata, l’illusione trompe l'oeil del legno, i tormenti astratti della tela, sublimano in immagini cosmiche, galassie, eclissi, nebulose creando una tensione verso l’Assoluto e mutando le installazioni in rappresentazioni totemiche dell’esistenza.
L’esposizione è accompagnata da un corposo catalogo in italiano e inglese con numerose illustrazioni che approfondiscono i dettagli delle opere, edito da Prearo a cura e con testi di Mimmo di Marzio.
La mostra è organizzata dalla Fondazione Stelline in collaborazione con The Bank Contemporary Art Collection, importante collezione che raccoglie rilevanti testimonianze, e svolge una precisa ricerca sulle nuove tendenze pittoriche in Italia con sporadiche ma significative incursioni sulla pittura internazionale. The Bank da sempre rivolge una particolare attenzione al genere figurativo tornato con forza di grande attualità; la rassegna dedicata a Federico Guida si caratterizza quindi come una nuova tappa del percorso rivolto alla promozione e valorizzazione dell’arte italiana. La collezione riunisce oggi oltre cento artisti contemporanei ed è concepita come un organismo che cresce, evolve e si trasforma per far conoscere il loro lavoro in ambito nazionale ed europeo.
Il presidente di The Bank, Antonio Menon, esprime un particolare ringraziamento alla Fondazione Stelline e afferma: “La proroga della mostra offre un’occasione imperdibile per continuare ad ammirare le opere di Federico Guida, un grande artista contemporaneo italiano”.
Federico Guida, nato a Milano nel 1969, dove vive e lavora, dipinge e disegna da sempre, passione trasmessagli dal nonno e dal padre. Frequenta l’Accademia di Brera e lavora nello studio del pittore Aldo Mondino. La sua pittura è incentrata sulla figura umana, su persone comuni, lungi dalla ricerca della bellezza estetica. Vanta una solida preparazione tecnica e un linguaggio figurativo ricco di connotazioni personali. Si esprime attraverso la fotografia, i colori a olio, le vernici, l’acrilico, il gesso e la stoffa. I corpi umani nudi, immortalati in pose contorte ed intrecciate, spingono a meditare sul dramma dell’esistenza umana, addolcito dalla naturale morbidezza della carne che emerge nella lezione sulla luce appresa da Caravaggio. Ha raccontato le notte milanese, i manicomi, relitti giovani e vecchi, lungo un cammino personale e unico in un continuo perfezionamento stilistico e con attenzione costantemente rivolta al corpo e all’anima dell’uomo. Numerose le mostre nazionali e internazionali, sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche.