Grande attesa per la mostra di Fiormario Cilvini “Donna Pace Libertà”, in programma presso la galleria d’arte contemporanea Spazio Vitale, diretta da Franco Tirelli, con sede ad Aversa in Piazza Marconi, per le ore 19.00 del 12 novembre.
L’esposizione, curata dal critico d’arte Pasquale Lettieri, docente di storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli, presenta una serie di lavori, assemblaggi polimaterici specific site del maestro Cilvini dedicati alle sofferenze e rivendicazioni delle donne iraniane e alla violenza di genere.
“Un grido di amore e libertà, quello di Cilvini – sottolinea il gallerista Franco Tirelli – per la fondazione del nuovo, nella dissacrazione delle vecchie credenze che si vanno sconvolgendo, di continuo, come i confini stessi del mondo, che con esso si confronta, sperimentando nuovi orizzonti, che richiedono mappe, appunti materici, che hanno preso il posto storico dei disegni, con scritture al volo, che nei momenti di riposo, dalla tormenta dell’attraversamento, vanno necessariamente simulando, sbalordimenti e pericoli, improvvise fulminazioni e stanche ripetizioni, come sempre avviene, quando si saltano le strade maestre e si imboccano le distese delle culture marginali, che non hanno volto, che non hanno nome, perché nessuno glielo ancora dato”.
“Nel prendere in considerazione l’operazione creativa di Fiormario Cilvini, sublime e sensoriale, intitolata Donna Pace Libertà, -evidenzia il critico Pasquale Lettieri – è d’obbligo mettere in relazione gli aspetti referenziali con gli effetti percettivi, sintetizzati nell’effetto pedagogico e sociale, che ne emana, sia in un ambito strettamente artistico, che in un suo debordamento in un’opinione pubblica più vasta, più relazionabile su aspetti etici e morali, che non su un piano di primato visibilista. Quella che Cilvini vuole sottolineare è la differenza tra ogni forma di documentazione, sia quando è fatta con l’assoluta esaltazione del messaggio, attraverso il momento performativo, sia quando l’emozione è stata forte, per non lasciarsi intrappolare negli strati influenti del site specific”.
Per la serata di inaugurazione è previsto un intervento di Rosa Vaia, uno dei Nasi più noti e apprezzati nel panorama della profumeria artistica e d’autore, che diffonderà nell’aere il profumo Herat, ispirato alla giovane poetessa afghana Nadia Herawi Anjuman, massacrata brutalmente dal marito per aver declamato in pubblico le sue poesie.
Herat è una composizione originale e sontuosa a partire dall’hashish afghano, l’oro nero di questo tormentato Paese, ancora diviso tra guerra e poesia. Una composizione accattivante dove il tabacco si sposa con il gelsomino e l’incenso, creando una perfetta armonia. Ad impreziosire l’opening sarà un’apericena offerta dagli Istituti Scolastici Iervolino.