Intervista a Beniamino Biondi, autore dell'opera Il Fiore e il serpente. Storia del cinema Roman Porno giapponese
1) Il fiore e il serpente. Titolo evocativo?
È il titolo di un film di Masaru Konuma, e rappresenta un omaggio alla pellicola come pure un riferimento allo spirito complessivo del roman porno. Un ossimoro che interseca elementi inconciliabili, una sorta di armonia dissonante che mette insieme la dolcezza con il male, il candore con la colpa, rendendo inatteso il dolore.
2) Cosa significa Cinema Roman Porno Giapponese? Può essere spiegato in poche battute?
Tecnicamente, sotto il profilo della lingua, il roman porno è la contrazione delle parole romantico e pornografico. Si tratta di un genere, attivo dal 1971 al 1988, che dal successo dei primi titoli ha prodotto un numero impressionante di film, tra cinema alimentare e cinema d’arte, condizionando l’immaginario erotico giapponese e l’estetica cinematografica. Dal punto di vista dei temi, il roman porno può essere considerato come un raffinato genere di film erotici che anatomizzano alcune pulsioni segrete, ossessive e devianti, entro una cornice di sapiente stilizzazione visiva.
3) Beniamino Biondi è un conoscitore di tutto il cinema giapponese o, in particolare, del Cinema Roman Porno?
Ho approfondito tutto il cinema giapponese del dopoguerra, con particolare riferimento al cinema sperimentale e alla nouvelle vague. Ho lavorato molto sul genere pinku eiga, che anticipa proprio il roman porno, interessandomi ai movimenti meno convenzionali, eterodossi e bizzarri, soprattutto alle produzioni a basso costo e ai percorsi degli autori meno riconciliati con il cinema di consumo, in una vera e propria mappatura di quelle esperienze disturbanti che pongono ancora oggi il Giappone a un livello di consapevolezza cinematografica straordinaria, avendo dato a questa arte
risultati inimmaginabili.
4) Nella storia della cinematografia italiana, si può incontrare un filone analogo?
Se proprio volessimo trovare un paragone, ci dovremmo riferire al genere softcore degli anni ’70, ma saremmo ugualmente fuori strada. L’erotismo sarebbe il solo punto di contatto, ma la leggerezza maliziosa del cinema italiano per soli uomini, consumistica e regressiva, non ha nulla a che vedere con la ricchezza letteraria e la provocazione politica che il rapporto erotico prende a simbolo in Giappone.
5) Quali film consigli a chi vuole avvicinarsi al Cinema Roman Porno?
In un movimento che ha prodotto centinaia di film, è evidente che molte pellicole sono copiative e dimenticabili. Talvolta ciò accade all’interno della parabola degli stessi grandi autori, costretti a dover girare molti film con ritmi spaventosi, ma direi che piuttosto che i singoli film risultato interessanti le carriere dei registi, i movimenti espressivi del loro lavoro, e dunque quei film che ne riescono a compendiare tensioni culturali e desideri viscerali, senza aver paura della loro stessa immaginazione.