La recente pubblicazione del brano “
Tra condanna e Santità”, opera del Maestro Compositore
Angelo Palmisano (curatore della parte musicale) e del noto scrittore
Mario Contino (ideatore del testo), suscita interesse e curiosità sia per la scelta del genere che per il messaggio che i due autori hanno dichiarato di aver voluto divulgare e che per adesso rimane celato dal mistero in attesa della divulgazione della prima registrazione dell'opera.
TRA CONDANNA E SANTITÀ
Il brano, apprendiamo da una breve dichiarazione congiunta dei due sopracitati, che ripercorre le strutture formali della musica classica, soprattutto il mondo dell'opera lirica, è una composizione pensata per voce di tenore con accompagnamento di pianoforte, costruita grosso modo secondo la tradizionale divisione tripartita, in cui l'ultima parte riprende la prima per poi concludere con la sezione finale.
Non vi sono scenografie o intrecci complessi tipici di una storia di amore, la lirica scritta in versi è più intima, personale, così come l'ossatura melodica che la sostiene.
Il linguaggio armonico è ampio, non vuole strafare con stili più audaci, si sofferma prevalentemente sulla modalità.
La ricerca compositiva dell'autore sta nel dare una sfumatura più "leggera", o se vogliamo più "cinematografica", pur rispettando le caratteristiche peculiari del melodramma.
Amore e passione, felicità e tormento, in poche parole: Tra condanna e santità.
L'intento degli autori è quello di riproporre la lirica dal sapore antico ma mai fuori contesto, capace di fare riflettere, fare sorridere, riavvicinare il volgo al concetto ormai quasi del tutto dimenticato di “musica colta”, che è però per tutti e non per pochi.
Presto i due autori rilasceranno la registrazione della lirica che già sappiamo sarà in grado di accendere un vivace dibattito.