È in libreria “Una mamma speciale” di Chiara Allegri, edito da Intrecci Edizioni. Una storia di vita che potrebbe sembrare una tra le tante. Un racconto che è un flusso di coscienza, per narrare le gioie e i dolori di Chiara e della sua famiglia. A 14 anni la ragazza riceve una diagnosi che non le permetterà mai di avere figli. La vita la mette in ginocchio, ma lei non si arrende. Si rialza e guarda avanti con coraggio e determinazione. Molti anni più tardi, insieme al marito Roberto, inizierà un percorso di adozione, lungo e pieno di ostacoli, che le farà incontrare Alexandra, una bimba che completerà la loro famiglia.
“Una mamma speciale” è un libro per tutti, che prenderà per mano il lettore per fargli scoprire come l'amore vince sulla sofferenza e le difficoltà. Basta soltanto crederci e non smettere mai di lottare.
Chiara Allegri è un’infermiera livornese, classe 1979, affetta dalla sindrome di Rokitansky, una malattia rara che non le consente di avere figli. “Una mamma speciale” è il suo romanzo di esordio.
“Nasciamo e ci insegnano che ognuno di noi deve essere in grado di concepire per completare il cerchio della vita. Ma nessuno ci dice che non sempre questo si può avverare. E nessuno ci mette al corrente sulle possibili modalità che esistono per diventare genitori, perché diamo per scontato che questo avvenga biologicamente. Ma non sempre è così. Con questo libro voglio parlare di tutto questo: della malattia e dell’iter legale per adottare.” spiega l’autrice.
La sindrome di Rokitansky è una malattia rara in cui l'apparato genitale interno si sviluppa in maniera non corretta. In particolare, viene a mancare completamente o parzialmente lo sviluppo dell'utero e della vagina. Qualche volta la diagnosi viene fatta alla nascita, ma molto più spesso si arriva a sospettarla solo durante la tarda pubertà, quando non si assiste alla comparsa della prima mestruazione.
“Avevo 14 anni ed iniziarono le visite. Cominciai a sentirmi una cavia da laboratorio: ogni giorno c’era un esame poco piacevole che mi aspettava.” ricorda oggi la Allegri “Ogni tanto qualche medico accennava una diagnosi. Solo dopo due anni di esami e attese, arrivò quella giusta: sindrome di Rokitansky.”
Una diagnosi dura per un’adolescente che in pochi secondi vede crollare tutti i suoi sogni. Ma Chiara non si arrende: “Era diventato il mio inferno personale, dovevo sapere tutto, volevo essere preparata. Mi sentivo una donna a metà. Mi sentivo l’unica ad avere questa maledetta sindrome. Mi sentivo sola.”
Nel corso degli anni Chiara scoprirà di non essere sola, ma che altre donne soffrono della sua stessa malattia. Affronterà un intervento doloroso a Verona per riacquistare la sessualità. Insieme al marito Roberto, intraprenderà un lungo percorso adottivo che la porterà a realizzare il suo desiderio di maternità.
“Vorrei che questo libro arrivasse a più persone possibili. È importante parlare di questa sindrome. Una ragazza a cui oggi è stata fatta la diagnosi deve sapere che non c'è niente di sbagliato in lei. Che sarà molto doloroso sia a livello fisico che a livello psicologico, ma se vorrà ci saranno delle "sorelle Roky" pronte a sopportarla e supportarla in ogni momento.”