Sarà Tecnicaer Engineering, società guidata da Fabio Inzani, a occuparsi del restyling dell'Autostazione di Bologna. Il progetto del Gruppo di Ingegneria Integrata ha lo scopo di creare uno spazio pubblico identitario per la città, superando il concetto di "non-luogo", coniato dall'antropologo francese Marc Augé, che identifica gli spazi non identitari, relazionali e storici.
Fabio Inzani: l'Autostazione di Bologna sarà un edificio sostenibile a 360°
L'Autostazione di Bologna si trova in una posizione strategica, considerata un punto di accesso preferenziale alla città storica: basti pensare a Via Indipendenza, al Parco della Montagnola e Piazza VIII Agosto, alla contiguità con Piazza XX Settembre e allo stretto rapporto con le preesistenze storiche come la Rocca Galliera e il tratto dell'antica cerchia muraria. Nonostante ciò, la scarsità della qualità urbana rende vane le potenzialità dell'area circostante che un terminal 2.0 dovrebbe poter sfruttare. Il progetto del team guidato da Fabio Inzani mira a rendere l'Autostazione del capoluogo emiliano un edificio sostenibile a 360°, altamente performante ed efficiente dal punto di vista energetico, nonché a basso impatto ambientale. L'utilizzo di soluzioni passive intelligenti, la condivisione di principi costruttivi che limitano l'apporto delle componenti impiantistiche e l'uso di tecnologie innovative all'interno della centrale tecnologica e in copertura consentiranno di perseguire la sostenibilità ambientale. Un mix funzionale garantirà inoltre vivacità e attrattiva al luogo, anche grazie alla progettazione della piazza dirimpetto alla struttura.
Fabio Inzani: la proposta di Tecnicaer Engineering
Cosa prevede la proposta della realtà guidata da Fabio Inzani? L'area pubblica sarà sottoposta a un intervento di riqualificazione attraverso la progettazione di una nuova piazza, l'ampliamento volumetrico verso est e la ristrutturazione integrale interna. I lavori verranno eseguiti nel pieno rispetto dei protocolli ambientali di riferimento (LEED e ITACA) per la realizzazione di uno Smart Green Building a energia quasi zero (nZEB)): il fabbisogno energetico sarà quindi quasi totalmente coperto da fonti rinnovabili. Anche la facciata verrà sottoposta a un restyling innovativo. Capace di proteggere l'intero edificio dall'esterno, la facciata sarà una quinta nuova e attrattiva verso la piazza. Una sorta di "pelle" contemporanea e attiva avrà il compito di informare gli utenti attraverso schemi led e codici QR. Il team guidato da Fabio Inzani valorizzerà quindi la parte esterna che rimarrà coerente con il progetto originale del 1967 firmato dagli architetti Luigi Vignali e Luigi Riguzzi. Inoltre, la presenza di attività terziarie, commerciali, espositive, ludiche e creative garantiranno attrattività e vivacità al nuovo Hub della mobilità pubblica.