Tivoli, 14 luglio 2022 – Ci si interroga sul futuro della medicina di laboratorio e l’occasione è l’evento "MIDSUMMER SCHOOL 2022 – La diagnostica integrata al servizio del paziente” di Motore Sanità, organizzata con il contributo incondizionato di Technogenetics.
Una grande conquista ottenuta dalla Medicina di Laboratorio è sicuramente la realizzazione di un test molecolare per valutare la risposta T cellulare nei pazienti che hanno avuto contatto con il virus del Sars-Cov-2. È un test rapido e di biologia molecolare che verrà offerto in questi giorni a chi lo vorrà eseguire e sarà molto importante anche per valutare le nuove vaccinazioni. Questo test porta la firma di Synlab Italia e Maurizio Ferrari, Chief Medical Officer Synlab Italia, lo ha anticipato alla Midsummer School di Tivoli.
Di cosa si tratta?
“Synlab Italia ha partecipato ad una ricerca con il Mount Sinai Hospital di New York e un gruppo di Singapore per la messa a punto di un test molecolare per valutare la risposta T cellulare nei pazienti che hanno avuto contatto con il virus del Sars-Cov-2. È un test rapido e di biologia molecolare che verrà offerto in questi giorni a chi lo vorrà eseguire e sarà molto importante anche per valutare le nuove vaccinazioni. Questo test permette non solo, come quelli classici, di misurare la quantità di anticorpi che la persona ha prodotto dopo la vaccinazione o dopo il contatto con il virus, ma fornisce anche informazioni sulla immunità cellulare, che è molto importante e che ha una memoria più lunga rispetto a quella anticorpale. Quindi sicuramente, questo test porterà un beneficio nella comprensione anche dell’evoluzione di questo tipo di pandemia”.
Nella medicina di laboratorio a cosa stiamo assistendo professor Ferrari?
“La Medicina di Laboratorio ha avuto una evoluzione impressionante nelle ultime decadi e si può affermare che ha una importanza fondamentale nel processo diagnostico. Un esempio eclatante è il ruolo che ha avuto, durante la pandemia di Sars Cov-2, nel processo diagnostico della malattia e anche nel suo controllo epidemiologico”.
Che ambiti ha toccato questa evoluzione?
“Questa evoluzione è avvenuta sia dal punto di vista organizzativo, con il consolidamento a livello dei laboratori, sia a livello tecnologico. In particolare abbiamo assistito a una esplosione dello studio degli acidi nucleici in particolare dopo il completamento del progetto Genoma Umano. A questo si è unito anche il proliferare delle “omiche” come per esempio l’epigenomica, la transcrittomica, la proteomica o la metabolomica”.
Cos’altro?
“Un importante ulteriore sviluppo si è avuto nell’area dell’automazione, della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale, indispensabile per connettere e interpretare la mole impressionante di dati oggi ottenibili, i cosiddetti “Big Data”.
Cosa ha comportato questa “rivoluzione”?
“Tutto ciò ha portato a nuovi approcci diagnostici con definizione sempre più precisa delle patologie, ha permesso anche di avere marcatori prognostici e anche di guidare nuovi approcci terapeutici per arrivare ad una “terapia personalizzata”.
Qual è il presente e quale sarà il futuro dei prossimi dieci anni della Medicina di Laboratorio?
“È prevedibile una estrema innovazione in molti campi, pensiamo all’intelligenza artificiale per esempio. C’è una tendenza importante nel trasferimento del test a casa del paziente proprio per facilitare l’accesso alla diagnostica; crescerà moltissimo e migliorerà la qualità analitica; ci saranno nuove tecnologie frutto anche del passaggio dalla ricerca al laboratorio. Quindi sicuramente la Medicina di Laboratorio farà parte di quella rivoluzione verso la medicina personalizzata che sempre di più sarà utilizzata per la cura dei pazienti”.
Quindi i pazienti a cosa andranno incontro grazie a questa rivoluzione?
“Il paziente vuole che venga fatta la diagnosi sempre più precisa, più rapida e che definisca in modo sempre più preciso di quale malattia è affetto. Siccome sappiano che l’eterogeneità delle malattie è estrema più avremo dati che ci permettono di chiarire la patologia da cui è affetta una persona, tanto più questa persona potrà fare anche terapie più mirate, terapie personalizzate, terapie che funzioneranno sempre più con una diminuzione degli effetti collaterali. Quindi una migliore vita per i pazienti”.
Come si riuscirà a gestire la mole di dati che la medicina produrrà?
“La medicina sarà sempre più integrata, ci saranno dati clinici, dati di laboratorio, ci saranno anche i dati dell’imaging che, valutati congiuntamente con sistemi computerizzati molto performanti, permetteranno di migliorare la diagnosi e quindi la salute delle persone. È chiaro che avremo bisogno di un’informatica sempre più efficiente e sempre più potente. Inoltre, aggiungo che anche il modo di ricevere i dati cambierà, li vedremo online e sui nostri telefonini. In conclusione si può affermare che la Medicina di Laboratorio avrà un futuro brillante e contribuirà a migliorare lo stato di salute dei pazienti”.