Le istituzioni tutelino la socialità e l’aggregazione collegate alla rete dei circoli. Acli, Arci e Mcl di Arezzo esprimono preoccupazioni verso l’incremento di burocrazia e imposte a cui sono sottoposti i loro circoli che, negli ultimi giorni, hanno appreso la controversa notizia dell’equiparazione del calcio-balilla e di altri intrattenimenti al gioco d’azzardo, con la minaccia di nuove tasse e di conseguenti multe. Questa comunicazione, in parte smentita e comunque poco chiara, ha generato un clima di agitazione tra i vari circoli della provincia che, diffusi tra grandi comuni e piccoli borghi, si troverebbero a fare i conti con un’ulteriore misura che penalizza un’attività già duramente provata dalle chiusure e dalle limitazioni imposte nell’ultimo biennio dall’emergenza sanitaria, oltre che dalla riforma del Terzo Settore.
Acli, Arci e Mcl ribadiscono l’importante ruolo giocato da calcio-balilla, biliardo e altri giochi che, per decenni, hanno fornito occasioni di ritrovo, aggregazione e socializzazione intergenerazionale, garantendo un divertimento sano, legale, senza vincite in denaro e spesso gratuito. La possibilità di dover ricorrere a certificazioni, titoli e imposte per non incorrere in multe, obbligherebbe molti circoli a privarsi di questi giochi. Le tre associazioni invieranno dunque una lettera congiunta ai parlamentari del territorio per chiedere di farsi carico di interventi legislativi e regolamentari volti a sostenere il tessuto aggregativo e, soprattutto, a eliminare norme e imposte che colpiscano la socialità e l’aggregazione anche a livello locale. La richiesta è di semplificare la vita del terzo settore, sottolineando l’importanza di non opprimerlo con inutili rigidità fiscali e normative. «La sopravvivenza dei circoli è sempre più difficile - spiegano Luigi Scatizzi, Federica Ettori e Maurizio Pagliai, presidenti provinciali rispettivamente di Acli, Arci e Mcl. - Alla pandemia, all’incremento dei costi generato dall’attuale situazione di conflitto e al controllo burocratico previsto dalla riforma del Terzo Settore si aggiungono sempre nuove formalità dovute a provvedimenti di legge e regolamenti ministeriali mal scritti. I circoli sono cellule sul territorio di aggregazione, socialità e divertimento che vanno tutelate e non limitate: in un momento in cui la solitudine è stata amplificata, chiediamo un reale sostegno e una semplificazione della burocrazia e degli adempimenti».