Ma andiamo con ordine, e cerchiamo di capire che cos’era successo prima di quest’uscita di Giunta per infiammare gli animi. Dopo le selezioni regionali, le semifinali dell’edizione di quest’anno (rinviata di qualche mese rispetto al solito causa pandemia) si sono tenute a Sanremo nella settimana dal 7 all’11 settembre, con Finale vera e propria sabato 12 e ritiro dei pass il giorno 6. Una perentoria e-mail dell’organizzazione inviata ai concorrenti il 2 agosto puntualizzava, con sottolineatura in giallino, richiamandosi all’articolo 2 del regolamento: “Non è ammesso l’assentarsi dal luogo di Sanremo durante la settimana del festival per ragioni di carattere organizzativo”. Vale a dire: tutti devono restare sempre a disposizione dal 6 al 12 in attesa di ricevere la convocazione per esibirsi davanti alla giuria; convocazione che arrivava la sera prima.
Che cosa succede dietro le quinte di “Sanremo Rock”? La gara canora con finale al glorioso Teatro Ariston (lo stesso del Festival di Rai 1), che da più di trentanni seleziona centinaia di gruppi musicali e singoli artisti emergenti in tutta Italia laureando alcune nuove promesse della canzone, viene gestita nel rispetto del regolamento e della buona fede di chi investe tempo e denaro per coltivare una passione o inseguire il successo? È lecito domandarselo dopo questa edizione, la 33esima, vinta il 12 settembre scorso dalla band bolognese Magenta #9 per la sezione Rock e dai senesi The Occasional per quella Trend; secondi e terzi classificati assoluti i vicentini Shefound e i pisani Piaggio Soul.
A seguito di segnalazioni e proteste che abbiamo ricevuto in merito ad alcune presunte disparità di trattamento fra concorrenti e altre stranezze (che vedremo più avanti); segnalazioni che sono fioccate anche sulla pagina Facebook del concorso (senza trovare risposta), noi di TPI abbiamo iniziato a indagare un po’. Ed è emerso che uno dei concorrenti, Mauro Pina, che con la sua omonima band ha partecipato quest’anno al contest senza arrivare nella rosa dei 16 finalisti (alle semifinali sanremesi hanno partecipato invece ben 227 artisti, fra band e singoli elementi) nei giorni scorsi ha contattato direttamente il responsabile del concorso, Leo Giunta.
“Nato nel 1987 come costola del più famoso Festival della canzone italiana… Sanremo Rock dal 2016 viene organizzato dall’agenzia Nove Eventi”, di Rimini. Così si legge sul sito della manifestazione. E Giunta è “Responsabile organizzativo Sanremo rock festival, responsabile Nazionale per Nove Eventi casting e selezioni”. Quindi la figura più alta in grado dell’organizzazione. Chiamandolo per lagnarsi su più fronti e chiedere risposte che non arrivavano, mentre anche sui social montava il malcontento, Pina (che ha registrato la telefonata; audio in nostro possesso) a un certo punto si è sentito proporre da Giunta: “Non capisco più un c… Io ti dico quello che posso fare per venirti incontro: quello che posso fare è regalarti l’iscrizione il prossimo anno e farti ripartire dalla Finale. Quello che posso fare è fare questo, a mie spese, proprio come Leo. Quello lo posso tranquillamente fare”.
Insomma la promessa di una sorta di intervento “risarcitorio” per aggiustare le cose fatto d’autorità violando palesemente il regolamento (che prevede naturalmente le selezioni e una regolare gara con giuria) e garantendo al concorrente un accesso al buio nell’edizione 2021 direttamente tra i finalisti. Parole inequivocabili che mal si conciliano con il profilo autobiografico di Giunta pubblicato sempre sul sito ufficiale di Sanremo Rock: “Produttore, critico musicale e manager discografico, autore e talent scout ideatore di format e contest musicali di successo collabora con major discografiche ed etichette italiane e straniere cura i rapporti e le public relations per radio/ tv nazionali”.
magenta #9 Ma andiamo con ordine, e cerchiamo di capire che cos’era successo prima di quest’uscita di Giunta per infiammare gli animi. Dopo le selezioni regionali, le semifinali dell’edizione di quest’anno (rinviata di qualche mese rispetto al solito causa pandemia) si sono tenute a Sanremo nella settimana dal 7 all’11 settembre, con Finale vera e propria sabato 12 e ritiro dei pass il giorno 6. Una perentoria e-mail dell’organizzazione inviata ai concorrenti il 2 agosto puntualizzava, con sottolineatura in giallino, richiamandosi all’articolo 2 del regolamento: “Non è ammesso l’assentarsi dal luogo di Sanremo durante la settimana del festival per ragioni di carattere organizzativo”. Vale a dire: tutti devono restare sempre a disposizione dal 6 al 12 in attesa di ricevere la convocazione per esibirsi davanti alla giuria; convocazione che arrivava la sera prima.
Un disagio e una spesa per molti che, oltre a dover rinunciare ad altri lavori, devono bighellonare una settimana in quel di Sanremo per la comprensibile felicità di albergatori e ristoratori. Ad ogni modo: in teoria nessuno doveva essere a conoscenza della data della propria esibizione. Eppure il 26 agosto – ben 15 giorni prima – i Magenta #9 postano sui loro social un annuncio che vi mostriamo e che non passa inosservato: “Passate le finali regionali a Montefredente i Ceffi si involano verso la finale nazionale di @sanremorockofficial che si terrà al Teatro Ariston il 10 settembre! Siete carichi??? Noi sì a manetta”.
L’esibizione dalla band che ha poi vinto l’edizione 2020 della gara, e che doveva tenersi in una data in teoria ancora sconosciuta a tutti, si è tenuta poi effettivamente il 10 settembre. Altri segnalano di aver visto post dei Magenta #9 ancora in sala prove a Bologna il giorno prima del loro live e la mattina dopo in autostrada verso Sanremo. E molti (costretti a fermarsi lì per tutta la settimana dalla perentoria e-mail dell’organizzazione) non hanno gradito quella che è parsa una disparità di trattamento.
Come se non bastasse, ad altri non sono piaciuti gli entusiastici video e i post di una giurata delle semifinali del concorso, la radiofonica Loredana Lanzi, talent e dj responsabile delle selezioni regionali di “Sanremo rock” per l’Emilia Romagna. Su Facebook, nei giorni e nelle ore calde dell’evento, ha esaltato le band emiliane in gara, tra le quali appunto i Magenta #9. Ma i giurati di una gara canora (si sono chiesti in molti) non dovrebbero stare muti come pesci e fare soltanto il proprio lavoro con la massima discrezione? Non sarebbe più opportuno azzerare la comunicazione, invece di sbandierare le proprie preferenze o simpatie che possono comunque influire indirettamente su tutto il risultato e sulla percezione stessa della serietà di un concorso?
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