12 maggio 2022 – Se è vero che tutti siamo stati impegnati con il problema della pandemia, è vero anche che la presa degli altri pazienti purtroppo si è fermata, ma non si è fermata la malattia stessa. A cominciare dall’HIV, malattia cronica che accompagna il paziente per tutta la vita.
Si è parlato di questo nell’ambito dell’evento “UN NUOVO RUOLO DEL TERRITORIO NELLA GESTIONE DELLA SANITÀ. PNRR E HIV: IL RETURN TO CARE. TOSCANA, LAZIO E MARCHE”, organizzato da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di MSD e IT-MeD.
“In Regione Toscana l’accesso all’innovatività nel campo HIV non è mai mancata”, ha esordito Francesca Vivaldi, Farmacista Ospedaliero Azienda Usl Toscana Nord Ovest Dipartimento del Farmaco - Pontedera, Pisa. “Sono molto contenta di portare all’attenzione il tema del ritorno dell’investimento, che ci fa capire come l’ingente spesa che facciamo in questo contesto (18milioni di euro circa ogni anno), possa avere il miglior ritorno di salute per i nostri pazienti). L’Azienda Toscana Nord Ovest è un’azienda a cui afferiscono 1milione e 200 mila persone. I pazienti HIV seguiti sono 1.500, ma poi eroga terapia a ulteriori 1.100 pazienti, che sono seguiti dalla vicina Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, quindi parliamo di un’ampia platea complessiva di circa 2.600 pazienti. Tre su 4 pazienti sono in cura con una singola compressa, il 9% dei pazienti è in cura con 2 compresse e 4-5 pazienti, invece, sono in cura con 3 compresse”.
Un tema, quello della sostenibilità economica, molto sentito da Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Economia Politica, Research Director-Economic Evaluation and HTA, CEIS, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che ha così commentato: “Purtroppo la pandemia Covid non ha reso possibile il perseguimento di obiettivi importanti nella lotta all’HIV, per via della mancata diagnosi e del mancato trattamento. Le conseguenze nel caso di un ulteriore ritardo nella presa dei trattamenti, potrebbe generare un peggioramento nella condizione clinica dei pazienti ed eventualmente anche un incremento della mortalità HIV correlata. Questo per sottolineare quanto sia importante strutturare modelli organizzativi e di presa in carico dei pazienti con HIV, per garantire loro, indipendentemente dalle emergenze sanitarie, una continuità del trattamento, del monitoraggio e una presa in carico precoce, che a sua volta garantisce ritorni importanti in termini di salute, ma anche dal punto di vista economico-finanziario”.
“Lo stop che il Covid ha dato alla nostra cura precoce è stato molto pesante e questo ha spiazzato sia le persone con diagnosi di HIV, sia le persone che avevano avuto un rapporto a rischio e che si rivolgevano a noi per sapere dove poter fare il test, dato che le strutture preposte erano chiuse”, ha commentato Margherita Errico, Presidente NPS Italia ONLUS. "In questo caso le Associazioni hanno sopperito a questa mancanza con il counseling. Ci tengo a sottolineare anche un altro aspetto che ci preoccupa, che è lo stigma”.
“Adesso ci troviamo in un momento di ripresa delle attività diagnostiche e terapeutiche che, in un modo o nell’altro, erano state parzialmente interrotte a causa del Covid”, ha detto Alessandro Capriccioli, Presidente II Commissione Affari Europei e Internazionali, Cooperazione tra i Popoli, Consiglio Regionale Lazio. “Nella città di Roma siamo riusciti ad aprire un Centro di diagnosi precoce dell’HIV, in cui c’è una presenza di volontari che vengono dalle Associazioni e che fanno accoglienza alle persone che vengono a fare la diagnosi, anche per altre malattie sessualmente trasmissibili. Anche in periodo Covid il Centro è rimasto aperto, assistendo un numero significativo di persone. Obiettivo estendere questo modello a tutte le città del Lazio. Concludo sottolineando il fatto che il tema dell’informazione, della formazione e della diagnosi è centrale”.
A chiudere l’incontro Andrea Marinozzi, Dirigente Farmacista Ospedali Riuniti Ancona, Assistenza Farmaceutica Regione Marche: “Come assistenza farmaceutica siamo in un periodo di attività fervida per una sanità sempre più appropriata e vicina al paziente, che si traduce anche in una migliore aderenza terapeutica”.