28 aprile 2022 - Gli esempi virtuosi di empowerment possono aiutare a fare qualche passo avanti per superare il gender gap. Stiamo parlando del role model: un esempio di vita o di lavoro che viene individuato come punto di riferimento e orienta le scelte individuali. Solo per fare un esempio: nel giugno 2021 le domande per poter accedere alla nuova selezione dell’Agenzia spaziale europea sono state trascinate dall’effetto Parmitano e Cristoforetti. Parliamo di due astronauti che costituiscono un esempio per tanti uomini e donne che sognano di fare l’astronauta.
“Il role model è un investimento concreto di superamento del gender gap su cui poter lavorare per orientare bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne di ogni età”, commenta la Professoressa Rossana Berardi, Presidente di Women for Oncology of Italy. “È anche uno strumento per accompagnarli nelle loro scelte professionali e di vita, disegnando così un futuro diverso fondato su diversità e inclusione”.
Role model come la virologa Ilaria Capua, l’ingegnere elettronico Anna Grassellino e l’ingegnere aerospaziale e madre di cinque figli Amalia Ercoli-Finzi, inoltre, avvicinano le studentesse alle lauree Stem, acronimo inglese che indica scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. Ambito, questo, che ha conseguenze importanti sul futuro delle donne e della società e che deve essere affrontato affinché la popolazione femminile non si trovi esclusa dalla rivoluzione tecnologica che il mondo sta attraversando e che richiede persone istruite adeguatamente e necessariamente specializzate (attualmente meno di 4 laureati su 10 nelle materie Stem sono donne).
Oltre alla promozione di role model però, sono tante le possibili azioni da mettere in campo per combattere il gender gap. Ciò che ancora manca in modo pervasivo nel tessuto sociale e produttivo, infatti, è l’idea di una reale parità di genere in tutti gli ambiti della vita degli individui: un obiettivo raggiungibile solo a condizione che si pongano in essere azioni concrete per una effettiva realizzazione della parità. Tra queste l’utilizzo delle Community come strumento di aggregazione e comunicazione, l’investimento sul networking, lo stanziamento di finanziamenti da parte dello Stato e delle imprese, la messa a punto di una normativa che combatta le discriminazioni e supporti l’inclusione. Fondamentale anche il sostegno intra genere, importantissimo.
“È questo uno degli obiettivi principali di Women for Oncology of Italy. Con la nostra Associazione, che principalmente rivolge l’attenzione alle donne oncologhe e alle Specialiste in Formazione, cerchiamo di aiutare le professioniste a crescere sia dal punto di vista della formazione, sia conciliando la vita professionale con quella lavorativa, per far sì che possano essere le leader di domani anche in questo settore”, conclude la Professoressa Berardi.