Il fondo di vicolo Giardino, cul-de-sac prospiciente la centralissima via Manzoni da cui si accede al noto Beauty Atelier, si trasforma in un inaspettato acquario abitato da fluttuanti meduse. Superfici di graniglia veneziana, originalmente intersecate da un filo d’ottone e dalla palette di sfumature tenui e calde, creano un immaginario marino onirico. Le nuances scelte ci riportano ai toni del make up, in tema con lo spazio che ospita l’installazione, e volgono uno sguardo attento alle tendenze colore di quest’anno.
La graniglia alla veneziana, conosciuta anche col nome di terrazzo o seminato, è un tipo di rivestimento realizzato con pietrisco e piccoli frammenti di marmo, coccio, vetro e tenuto insieme da una sorta di malta cementizia, che viene poi pressato e lucidato. Si tratta di un lavoro minuzioso e rigoroso che risale al XVI secolo. Cristiano e Patrizio Alviti, instancabili nella ricerca e la sperimentazione, hanno dato nuova vita a questa antica tecnica grazie a un’originale commistione con la toreutica e all’applicazione di nuovi materiali, che ne hanno enormemente arricchito le varianti colore e soprattutto reso più durevole e resistente la consistenza. Questo ne ha permesso nuovi impensati utilizzi, primo fra tutti il rivestimento parietale. Un rivoluzionario manufatto che per duttilità, versatilità, malleabilità permette infinite declinazioni e che supera i classici materiali di rivestimento quali piastrelle o maioliche, più nobili marmi, elaborati mosaici o più moderni cementi e resine. Nuova vita dunque a una texture che ha tutta l’aria di diventare protagonista dei nuovi trend nel mondo dell’interior design per gli anni futuri.
Il tema proposto per questa edizione di Fuorisalone e Brera Design District, “Tra Spazio e Tempo”, vuole essere uno spunto di riflessione e uno stimolo per chi prende parte all'evento. Spazio e tempo esprimono due variabili utili a valutare il nostro impatto sul pianeta e programmare decisioni e azioni concrete per progettare il cambiamento.
Il ruolo del designer oggi è quello di aiutarci con le sue visioni a cogliere la complessità della realtà, in tutte le sue sfumature, disegnando mappe per muoverci nel mondo e comprenderlo.
A espressione di questi concetti Cristiano e Patrizio hanno pensato a un soggetto, le meduse, dal forte valore simbolico. Libere di vagare nel mare sconfinato, vivono in un rapporto spazio temporale molto particolare dovuto alla passività con cui affrontano le correnti e all’atemporalità nel loro aspetto. Questo “Modo Fluido” invita il visitatore a una pausa estetica che assume un valore spirituale e di riflessione. Una sospensione rilassante e rigenerante per il corpo e la mente, che si allontanano così per qualche istante dalle problematiche di un quotidiano sempre più stressante e ansiogeno.
Anche al suo esterno dunque Alberto Corda Atelier, uno spazio per antonomasia dedicato al relax e alla cura di sé, si trasforma nel salotto della fantasia, cambiando completamente la funzionalità di via di passaggio in un luogo intimo di incontro e scambio che invita ad un ideale otium, dove il tempo scorre irreale e sospeso a due passi dal moto continuo del centro città.