Abiti, coperte, beni di prima necessità, una somma di denaro per aiutare i profughi ucraini in fuga dalla guerra e una promessa: un aiuto nella ricerca di un lavoro e un alloggio sicuro in Polonia. L’iniziativa è stata presa dall’azienda aretina Sintra Digital Business, realtà di riferimento in Italia per la progettazione e lo sviluppo di soluzioni eCommerce e piattaforme per le imprese.
Il dramma della popolazione ucraina ha colpito particolarmente la dirigenza e i dipendenti dell’azienda, dal momento che la collaborazione di Sintra con le professionalità di quella parte d’Europa ha radici lontane. «Il ponte tra Sintra e la popolazione ucraina è iniziato nel 2013 - spiega Gianni Bianchi, titolare di Sintra insieme a Michele Barbagli e Angiolino Frontani, - come parte del programma Erasmus per imprenditori. È stato allora che Bartosz Kaluga, dalla Polonia, ha stabilito una collaborazione con la nostra azienda. Come risultato, nel primo trimestre del 2016, è stata fondata una nuova società a Rzeszów, Sintra Consulting Poland Sp. Z OO. Questa cittadina polacca si trova a 150 chilometri da Cracovia e a soli 100 chilometri dal confine con l’Ucraina, e ospita una famosa università, la Politechnika Rzeszowska, che richiama tantissimi studenti dalla vicina Ucraina. Sin dal 2013 abbiamo dunque conosciuto dei giovani professionisti ucraini che si erano appena laureati, come Alona, Vitalii, Anastasia e Andrii. Con loro abbiamo stabilito, oltre che un rapporto professionale, anche un rapporto di amicizia. Abbiamo conosciuto le loro tradizioni e, attraverso le foto, anche le loro famiglie. Due anni fa abbiamo infine aperto un ufficio a Dnipro, direttamente in Ucraina, con cinque collaboratori».
La raccolta di aiuti da destinare agli ucraini in fuga è stata immediata e spontanea perché, con lo scoppio della guerra, in nome di questi forti legami Sintra ha sentito la necessità di dare un contributo fattivo, inviando beni come coperte, cuscini e lenzuoli, scatolette e cibi a lunga conservazione (anche per animali), detersivi e saponi, abiti e scarpe, pannolini, omogeneizzati e giochi, medicine e una somma di denaro per aiutare i profughi ucraini che arrivano dalla frontiera a Rzeszow. «Ma l’invio degli aiuti - conclude Gianni Bianchi, - non è che un tassello della collaborazione di Sintra con la popolazione ucraina martoriata. Il “ponte” rimane attivo: intendiamo continuare a mantenere rapporti concreti con le persone che già conosciamo, garantendo sempre un posto di lavoro e, al bisogno, un alloggio presso la nostra consociata in Polonia».