Pollenzo, 15 febbraio 2022 - Alla Winter School 2022di Pollenzo, dal titolo ‘Oltre la logica dei silos per un’offerta integrata di salute’, organizzata da Motore Sanità - evento in collaborazione con l’Università degli Studi degli Studi di Scienze Gastronomiche, promosso e divulgato da Mondosanità e da Dentro la Salute - nella sessione “Distinzione tra diagnostica di 1° e 2° livello, home care di alta complessità di offerte integrate”, viene affrontato anche il tema dell’HCV ed epatopatie, con Francesco De Rosa, Professore Malattie Infettive - Direttore AOU Città della Salute e Scienza - Presidio Molinette - Torino - Ospedale Cardinal Massaia, Asti.
“Un percorso critico ma costruttivo non può che contribuire ad una migliore conoscenza dei percorsi virtuosi necessari alla miglior gestione della patologia, per un trasferimento dal livello di consapevolezza degli specialisti a quello dei medici di base, attraverso un’informazione globale, tridimensionale, ma anche schematica e capillare”.Lo scenario è così presentato. La diagnosi ed il miglioramento del percorso di cura dell’epatite causata dal virus HCV (epatite C) hanno rappresentato un vero esempio di come ricerca scientifica, organizzazione, spinta farmaceutica, innovazione, sostenibilità del sistema, accesso alle cure e determinazione del prezzo hanno permesso il costante miglioramento delle terapie e del relativo successo in un Market Access complesso e frammentato. La politica del Farmaco e la disponibilità dell’accesso alle cure nel Sistema sanitario nazionale sono elementi oggi strutturali nella risposta del Sistema, sia esso nazionale o regionale. Le diverse regioni hanno impostato o tentato di impostare una filiera applicativa e di controllo sullo screening dei potenziali soggetti malati, sull’uso di tali cure attraverso la valutazione delle terapie tramite HTA, la stima dei pazienti eleggibili, la programmazione delle terapie e il monitoraggio dei risultati nei casi trattati. Il successo globale nella cura dell’epatite C ha rappresentato un paradigma della ricerca biomedica, in primis per i farmaci innovativi con grande efficacia terapeutica, che hanno peraltro determinato un importante impatto economico con criticità per la sostenibilità, da un lato per il notevole numero di pazienti da trattare e dall’altro a causa della limitata disponibilità di risorse impiegate, in uno scenario peraltro in rapida evoluzione per la sequenza temporale di nuove molecole che di volta in volta sono comparse sul mercato e per le strategie, complesse e talvolta troppo confidenziali, di negoziazione dei farmaci. Di conseguenza, seppur in un progressivo reclutamento dei pazienti affetti da Epatite C secondo i criteri AIFA, le realtà regionali non hanno sempre potuto omogeneamente assicurare l’accesso al trattamento coi nuovi farmaci per l’Epatite C.