Si intitola “The Life & Death of John Doe” il secondo album della band indie-rock milanese The Ghibertins, in uscita per Sorry Mom.
Registrato e prodotto presso il Blap Studio di Milano da Ivan Antonio Rossi, “The Life & Death of John Doe” è un ambizioso concept album che racconta la vita di un uomo comune, come una raccolta di polaroid che immortalano l’intera esistenza di un individuo.
Già forte del supporto di BBC Radio, Clash Magazine e Pure Mag, la band milanese pubblica questo album dopo l’uscita dei brani “20149 – Milano”, “In Your Arms”, “My First Day On Earth” e “Ropes & Kites”.
Questo è sicuramente un disco molto ambizioso, che vuole riassumere in 11 tracce la vita di un uomo comune, oscillando fra l’indie, il folk e l’alternative rock di stampo anglosassone. Il nome del protagonista è per l’appunto John Doe, un termine medico/legale utilizzato quando il vero nome di una persona è sconosciuto o viene intenzionalmente nascosto. Una scelta che serve a sottolineare l’universalità del messaggio della band milanese: “la vita di ognuno di noi è unica e vale la pena di essere raccontata.”
Una canzone per ogni decennio di vita del protagonista dell’album, dal suo concepimento (“Intro”) fino a dopo la sua morte (“Outro”), passando per tutto quello che c’è in mezzo come l’adolescenza (“Round Trip”), l’età adulta (“In A World Of Sinners All I Want To Do Is Sacred’) e la vecchiaia (“Lullaby”); questa è l’idea alla base del secondo album dei The Ghibertins.
Ogni canzone rappresenta una precisa emozione provata dal protagonista in quel preciso momento.
“Per quanto cerchiamo di lasciare un’eredità, un segno del nostro passaggio sulla terra, nessuno si ricorderà di noi tra 200 anni. Siamo tutti di passaggio su questo mondo, siamo tutti dimenticabili, siamo tutti John Doe. Tuttavia, la vita di ognuno di noi è unica e vale la pena di essere raccontata.” Alessio Hofmann, voce della band.
I The Ghibertins sono una band indie rock milanese che spazia dal folk rock all’elettronica, dall’alternative al cantautorato americano. Nel 2015 registrano presso il T-Rex studio di Milano il loro primo EP “Square The Circle”. Nel 2016 la rivista Newyorkese “Relix” include “Facing a Loaded Gun” nella playlist degli artisti da tenere sott’occhio, mentre la band accede alla finale del Tour Music Fest al Piper di Roma, aggiudicandosi il premio Velvet Mag Awards. Nel 2017 la band inizia una collaborazione con l’estroverso e poliedrico chitarrista Alberto Turra.
Il primo album “The Less I Know The Better” riceve subito un fortissimo supporto internazionale da realtà come BBC Radio, Clash Magazine, Konbini, Music Week, Noctis Mag , For Folk’s Sake e Pure Volume.
Nel corso del 2018, oltre ad Alessio Hofmann (voce e chitarra acustica) e Lorenzo Rivabella (chitarra elettrica), entrano a far parte della band in pianta stabile il tastierista Lorenzo Di Blasi (Diodato, Giovanni Truppi), Marco “Marva” Vaghi alla batteria e Luca Losio al basso. Inizia un anno di assestamento, ricco di live in supporto a band internazionali (The X-CERTS, Fatherson).
Nel 2020, forti di una formazione ormai rodata entrano al BLAP Studio di Milano con il sound engineer & producer Ivan Antonio Rossi (Gabbani, Vibrazioni, FASK) per registrare l’ambizioso concept album “The Life & Death of John Doe”, che vede la luce a inizio 2022 ed è anticipato dai singoli “20149 – Milano” seguito da “In Your Arms”, “My First Day On Earth” e “Ropes & Kites”.
Link Spotify: https://open.spotify.com/album/078Ur2CR8NhOq2UBqA0z1p