Ho sempre amato gli sport, ed in particolar modo quelli di squadra. Penso sia uno dei migliori modi per condividere, crescere e per imparare a stare nei gruppi; accettandone anche eventuali incongruenze.
Per questo motivo ho apprezzato e caldeggiato il fatto che le mie figlie iniziassero a giocare a pallavolo; sport che onestamente conoscevo molto poco, se non per avere come tutti visto il quinto set della finale mondiale tra Italia e Brasile.
Piano piano ho cominciato a comprendere e apprezzare questo sport, dando una mano all’interno della società sportiva (il classico dirigente genitore) per poi essere “consigliato” a fare anche il corso per segnapunti.
Ricordo ancora gli eterni raggruppamenti della domenica pomeriggio del minivolley, per poi passare al più classico 6 contro 6. E qui sono cominciati i mitici incontri genitori-figli. Partite che all’inizio vinci facile, poi a fatica e poi vinci solo se rubi nel punteggio. Ma è un ottimo modo per tornare un po' bambini, stare coi figli che poi crescono perché poi chi li vede più e divertirsi con persone che prima non conoscevi neanche.
Le figlie si appassionano sempre più a questo sport tanto da cominciare a frequentare anche i campi estivi realizzati sulla riviera romagnola. Seguo poi con interesse tutta la “trafila” nelle varie squadre giovanili. Comincia qui la mia carriera di segnapunti prima negli enti di promozione sportiva e poi nella federazione italiana pallavolo. Sono “costretto” a imparare i ruoli e comincio ad appassionarmi agli schemi. Mia figlia ha la fortuna di avere come allenatore un ex analista di match di serie A. Non conoscevo questo ruolo, mi aveva però molto incuriosito quella figura che in panchina col Tablet segnava con frenesia ogni azione. E’ stato quell’allenatore che mi ha spiegato l’importanza di questa funzione e mi ha fatto capire come la pallavolo sia uno sport di grande tattica. E io che sono uno dei pochi in Italia a essere un grande appassionato di baseball, non posso che apprezzare questa caratteristica. Non posso dire di cominciare a capire, ma perlomeno molti movimenti mi sembrano meno oscuri e riesco a valutare il perché di alcune scelte che prima erano per me incomprensibili.
Ho da parecchi anni una associazione sportiva che per diletto organizza eventi sportivi. SI chiama Italia Tornei. Inizio quindi a pensare di organizzare manifestazioni ance di pallavolo, sport che ho imparato ad apprezzare.
Come sta affrontando l’associazione questo periodo molto difficile? All’inizio con grande difficoltà e sconcerto: l’attività improvvisamente sospesa, la ripresa rinviata di settimana in settimana. I tesserati che dapprima chiedono di partecipare comunque alle manifestazioni, poi aumenta la consapevolezza della situazione e parallelamente cresce la paura. E’ in quel momento che inizia il periodo riflessivo e di formazione: il mondo è fermo? Se ne approfitta per implementare quei concetti indispensabili per la gestione di una associazione e si programmano le attività per la ripresa. Confronto, dialogo, informazione diventano parole all’ordine del giorno. Restyling del sito, tenere vivi i contatti instaurare nuove conoscenze: tutte situazioni che aiutano a crescere in un periodo di sosta forzata
Fonte notizia
www.italiatornei.it