18 novembre 2021 - Uno degli obiettivi fondamentali della rete oncologica è il coinvolgimento della medicina generale e della medicina del territorio al fine di ottimizzare il percorso di cura del paziente ed evitare il ritardo diagnostico. Il PNRR è lo strumento adibito all’implementazione della medicina territoriale e potrà favorire le azioni della rete oncologica: assistenza domiciliare, case e ospedali di comunità garantiranno una migliore presa in carico di pazienti sino ad ora gestiti negli ospedali. Si potranno così esternalizzare trattamenti di sostegno alla terapia, follow up, diagnosi precoci, supporti nutrizionali e psicologici, coinvolgimento dei MMG, con supporti telematici per teleconsulto e telemonitoraggio, equipe infermieristiche territoriali addestrate e specialisti oltre a quelli ospedalieri. Per fare il punto della situazione Motore Sanità ha organizzato l’evento “Rete Oncologica Campana. Medicina territoriale e medicina generale: nuovi modelli di integrazione”, realizzato grazie al contributo incondizionato di Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson e Novartis.
“La Rete Oncologica Campana è una realtà che si va sempre più consolidando grazie alla partecipazione crescente di tanti operatori. Contiamo sull'apporto sempre più convinto dei medici di medicina generale per aiutarci a garantire per tutta la popolazione della nostra regione uguale possibilità di accesso”, ha dichiarato Attilio A. M. Bianchi, Direttore Generale Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “G. Pascale” Napoli
“La Rete Oncologica Campana (ROC) sta ridisegnando il modello organizzativo per l’assistenza sanitaria in Oncologia. La riorganizzazione ha avuto tra i principali obiettivi la creazione di percorsi facilitati di presa in carico, per evitare il ritardo diagnostico, e indirizzare i pazienti verso i gruppi oncologici multidisciplinari della Rete Oncologica. Una piattaforma informatica è stata generata per gestire la domanda e l’offerta in oncologia. Si è lavorato per evitare il frazionamento dei percorsi sanitari affidando i pazienti ai centri qualitativamente migliori per ogni specifica patologia. Un ruolo cardine in questo modello della Rete Oncologica è rivestito dai medici di medicina generale e dalla medicina territoriale che rappresentano un importantissimo anello di congiunzione aiutando nella pressa in carico del paziente, evitando il ritardo diagnostico, garantendo una continuità territoriale più ampia e specifica. La medicina territoriale e generale è, dunque, indispensabile in tutto il percorso del paziente, sia in fase di prevenzione primaria ed adesione a programmi di screening sia nella fase di follow-up, riabilitazione e reinserimento sociale del paziente, al fine di ottenere una reale continuità assistenziale. Il modello che abbiamo adottato nella ROC ha incluso il territorio e la medicina generale nella attività dei gruppi multidisciplinari, dal principio. Il percorso va completato nei prossimi mesi sebbene sia evidente che la interazione ospedale territorio sviluppata in questo modo genera un significativo vantaggio in termini di appropriatezza e correttezza dei setting assistenziali migliori di cura”, ha spiegato Sandro Pignata, Coordinatore Scientifico Rete Oncologica Campana, Direttore Oncologia Uro-Ginecologica, Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “G. Pascale” Napoli, Presidente Comitato Tecnico-Scientifico ACTO Campania