15 novembre 2021 - Proseguono gli incontri di Motore Sanità nelle varie regioni d’Italia, al fine di sensibilizzare tutte le figure del sistema a una crescita di buona informazione verso il trattamento precoce ed efficace delle Sclerosi Multipla.
“Queste occasioni di incontro sono molto importanti, perché ci permettono di condividere riflessioni, problemi, idee, al fine di arrivare a dare soluzioni secondo quelle che sono le migliori opzioni oggi disponibili”, spiega Luciano Flor, Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto, nel corso del webinar ‘Focus Veneto: #MULTIPLAYER - La Sclerosi Multipla si combatte in squadra’. “La soluzione individuale sta cedendo il passo su temi più di rete e di equipe”, continua Flor. “Quando parliamo di squadra pensiamo alla questione organizzativa, invece è una questione di condividere competenze, di condividere quello che oggi lo stato dell’arte ci mette a disposizione e di offrirlo ai malati. La variabilità dell’atteggiamento clinico, che è un grosso problema di salute pubblica, non è una novità”.
“Lavorare in squadra è la strategia vincente per affrontare una malattia così complessa come la sclerosi multipla”, concorda Bruno Bonetti, Direttore Neurologia AOUI Verona. “Di fatto qui in Veneto siamo state tra le prime regioni a elaborare un PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) che si basava molto sul rapporto ospedale-territorio, perché il paziente nel corso degli anni cambia i propri bisogni assistenziali e sociali. Forse è tempo adesso di rivedere questo PDTA alla luce anche dei cambiamenti culturali, farmacologici, di sensibilità - sia dal punto di vista assistenziale sia sociale - e di aggiornarlo. Oggi la prognosi dei pazienti affetti da sclerosi multipla sta cambiando, grazie a un intervento precoce con farmaci sempre più efficaci”.
Ha parlato di squadra anche Marika Vianello, Centro Sclerosi Multipla Treviso: “Dal 2011 ormai effettuiamo incontri regolari ogni due mesi con tutta la nostra rete di Centri Spoke per discutere dei casi clinici. È una crescita di tutto il gruppo. La facciamo via web per agevolare i colleghi di Belluno e Feltre, con aggiornamenti scientifici e discussione di casi a volte anche complessi. La collaborazione tra tutti aiuta a trovare nuove idee e soluzioni per quel determinato paziente. È una bella esperienza. I centri Spoke cercano risposte nei centri Hub, ma non è detto che questo sia sempre possibile, per cui dovrebbe esserci una rete ancora più vasta, coinvolgendo tutti i colleghi degli altri centri per un confronto e per discuterne insieme”.