12 ottobre 2021 – Sono 270 mila le persone colpite dal cancro in Italia ogni anno, di questi, fortunatamente, una metà vince la battaglia e l’altra riesce a vivere per un bel po' di tempo. Per affrontare però i problemi che esistenti, è imprescindibile sia attivare reti oncologiche regionali per rendere omogeneo l’accesso alle cure ai pazienti su tutto il territorio nazionale sia accelerare l’uso della tecnologia, realizzando piattaforme digitali utilizzabili in tempo reale dagli specialisti. Per fare il punto, Motore Sanità, in collaborazione con Periplo, ha organizzato l'ultimo evento ‘ONCOnnection’ dal titolo ‘ONCOLOGIA 2021-2023: NUOVI MODELLI DI RETI ONCOLOGICHE GARANZIA DI UN RAPIDO ED UNIFORME ACCESSO ALL’INNOVAZIONE DI VALORE’, serie di webinar incentrati sul mondo dell'oncologia, realizzati grazie al contributo incondizionato di Pfizer, Amgen, Boston Scientific, Nestlé Health Science, Takeda, Kite a Gilead Company, Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson e Kyowa Kirin.
“La moderna oncologia deve saper leggere i cambiamenti epidemiologici e le nuove acquisizioni scientifiche. Le reti oncologiche hanno infatti davanti a sé alcune sfide importanti; 3.600.00 casi prevalenti oncologici con bisogni sanitari che vanno dall'alta intensità assistenziale (Car-T) a problematiche prevalentemente di tipo sociale, non possono fare riferimento alle sole oncologie ospedaliere. Dobbiamo mettere a disposizione del paziente oncologico nuovi setting assistenziali quali: letti di cure intermedie, le Case della salute, il domicilio assistito in grado di rispondere ai loro bisogni. Non si tratta solo di spostare nel territorio attività quali riabilitazione, psiconcologia o supporto nutrizionale, ma incominciare ad attrezzarsi per la delocalizzazione di alcuni trattamenti. L'altra sfida è quella che viene dalle nuove frontiere dell'oncologia internazionale. Dobbiamo essere pronti a dotare ogni rete oncologica almeno di un Tumor Molecular Board e a definire con precisione i criteri di elezione per i pazienti e i laboratori dedicati a queste attività. Introdurre criteri di appropriatezza e chiamare l'industria del farmaco ad una maggiore corresponsabilizzazione dei costi, azioni ineludibili per uscire in maniera appropriata dalla pressione mediatica e commerciale su queste tematiche”, ha spiegato Gianni Amunni, Direttore Generale ISPRO, Regione Toscana - Associazione Periplo
“Uno degli obiettivi strategici della nuova politica sanitaria della Regione Europea dell’OMS Salute 2020 e, in ambito oncologico, del Piano Europeo di Lotta contro il Cancro, del futuro Piano Oncologico Nazionale e della Rete Oncologica Pediatrica Piemonte e VdA 2021-2023 è quello di definire politiche più attente alla salute in tutti i settori, diminuire il costo dell’assistenza sanitaria, avere una migliore comunicazione tra i professionisti della salute e i pazienti e una maggiore aderenza alle terapie, portando miglioramenti in termini di aspettativa di vita, controllo sulla propria malattia, inclusione sociale e qualità della vita in generale. La Rete Pediatrica intende potenziare l’utilizzo di alcuni strumenti imprescindibili: PDTA e GRUPPI DI STUDIO promuovendo la multidisciplinarietà con specializzazione in ambito pediatrico; ONCOLOGIA DI PROSSIMITA’ E ONCOLOGIA OSPEDALIERA CON PROIEZIONE TERRITORIALE mantenendo un percorso clinico di tipo hub e spoke con specificità pediatrica; MEDICINA DIGITALE PER LA CURA E IL PATIENT ENGAGEMENT promuovendo la telemedicina, il teleconsulto e l’empowerment e POTENZIAMENTO DEI CONTATTI CON AZIENDE ED ENTI per favorire il reinserimento sociale-scolastico e lavorativo degli ex pazienti”, ha detto Franca Fagioli, Direttore SC Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti AOU Città della Salute e della Scienza di Torino - Direttore Rete Oncologica Pediatrica Piemonte e della Valle d’Aosta
“Viviamo nell’era dell’accelerazione. Tecnologia e profondi rapidi cambiamenti nella società presentano nuovi bisogni e nuove opportunità, anche di cura. In sistemi ospedalieri che necessariamente devono parallelamente ricercare l’innovazione e l’eccellenza e mantenere pari livelli di cura su tutto il territorio, nell’approccio gestionale Hub & Spoke, si è trovata nelle reti ospedaliere una possibile soluzione che coniughi le due esigenze. Il caso oncologico è forse il più paradigmatico sia per rilevanza delle patologie sia per le innovazioni che questo campo di cura ha recentemente visto. Un aspetto fondamentale perché le reti possano efficacemente rispondere alle esigenze dei territori è quello della necessità di inserire gli elementi di innovazione all’interno dell’organizzazione stessa della rete, vedendoli come elementi strategici. Questo comporta non solo alcune attenzioni organizzative, ma un orientamento complessivo delle reti stesse. Utilizzando un linguaggio proprio del management, si direbbe che l’innovazione debba essere strategica per le reti e inserita pertanto nei loro modelli di business”, ha dichiarato Stefano Campostrini, Professore Ordinario Università Cà Foscari Venezia - Coordinatore del Research Institute for Social Innovation