In concomitanza dello SLA Global Day, celebratosi il 21 giugno, il Presidente della Fondazione italiana di ricerca sulla SLA Mario Melazzini ha colto l'occasione per ricordare l'importanza della ricerca per i pazienti affetti da SLA.
Il discorso di Mario Melazzini in occasione dello SLA Global Day
La Sclerosi Laterale Amiotrofica, più comunemente conosciuta con la sigla SLA, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce 1 persona su 3 ogni 100.000 abitanti all'anno. Solitamente, l'aspettativa di vita di un paziente a cui è stata diagnosticata la SLA è di 3-5 anni, ma grazie ai miglioramenti nella ricerca la sopravvivenza media sta aumentando. In occasione dello SLA Global Day, che si celebra in tutto il mondo il 21 giugno, il Presidente di AriSLA (Fondazione italiana di ricerca sulla SLA) ha tenuto un breve discorso volto a sottolineare l'importanza della ricerca. "Questa giornata speciale da anni rappresenta per noi di AriSLA l'occasione per analizzare la ricerca scientifica sostenuta condividendo alcune informazioni che testimoniano quanto sia fondamentale continuare ad avere fiducia nella ricerca, per ottenere le risposte di cui abbiamo bisogno", ha affermato Mario Melazzini, ricordando inoltre che "i risultati conseguiti ad oggi dagli studi finanziati sono segnali che ci dicono che, anche nei momenti più difficili come quello che stiamo vivendo, la ricerca sulla SLA deve andare avanti".
I numeri della ricerca riportati da Mario Melazzini
Superano i 13,2 milioni di euro i soldi investiti da AriSLA in attività di ricerca, dal 2009 ad oggi. Si calcolano circa 85 progetti finanziati, di cui 18 ancora in corso, che riguardano diversi ambiti di ricerca: base, preclinica e traslazionale, clinica e tecnologica. Mario Melazzini ricorda che AriSLA è sempre in prima linea nel finanziare nuovi progetti, soprattutto quelli più originali e innovativi, che tra l'altro spingono sempre più giovani ricercatori ad avvicinarsi allo studio della SLA. I dati raccolti riportano anche che gli investimenti di AriSLA hanno sostenuto il 45% di tutti gli Istituti italiani con almeno due pubblicazioni riguardanti la SLA e che parecchi ricercatori hanno potuto continuare la propria ricerca proprio grazie ai finanziamenti della Fondazione, che ha aperto loro le porte di investimenti da parte di altri enti.