8 giugno 2021 - Il diabete rappresenta una patologia cronica la cui condizione spesso poli patologica, richiede una gestione multidisciplinare complessa che la recente pandemia ha evidenziato in modo drammatico e le Regioni devono rivedere l’organizzazione della rete assistenziale. La Regione Sardegna detiene il triste primato italiano di incidenza di diabete di tipo 1, con oltre 12.000 adulti, più di 1.500 under 18 e circa 120 nuovi casi di diabete tipo 1 diagnosticati nella fascia di età 0-14 anni e collocandosi a livello mondiale, seconda solo alla Finlandia. Oggi fortunatamente ci sono innovazioni tecnologiche (farmaci e devices) che consentono una qualità della vita pressoché normale. Motore Sanità e Diabete Italia Onlus insieme, con lo scopo di far confrontare Istituzioni, Clinici e Pazienti, hanno organizzato il Webinar ‘LA PANDEMIA DIABETE IN REGIONE SARDEGNA’, realizzato grazie al contributo incondizionato di MEDTRONIC.
“Questo è il primo webinar promosso da Diabete Italia per incontrare le Regioni. Non a caso è stata scelta la Sardegna: si tratta della Regione italiana con la maggiore incidenza di diabete di tipo 1 in Italia e, probabilmente, tra le maggiori per diabete tipo 2 di cui però manca un registro epidemiologico. Nonostante questi dati, questa realtà fatica a trovare un equilibrio gestionale che permetta un accesso più equo a farmaci e devices e, più in generale a percorsi di cura condivisi e definiti. La nostra iniziativa intende analizzare le difficoltà ed i motivi per cui esistono le carenze descritte creando un momento di condivisione che possa avviare una stagione di riforme a favore della popolazione diabetica garantendo la sostenibilità del sistema”, ha spiegato Stefano Nervo, Presidente Diabete Italia
“C’è un dibattito aperto da tempo nel nostro Paese e che riguarda le differenze e le disuguaglianze che contraddistinguono i vari Sistemi Sanitari Regionali. Differenze che la pandemia Covid-19 ha accentuato ancor di più facendo emergere in tutta la sua gravità le criticità e i ritardi soprattutto in quelle Regioni già notoriamente in difficoltà. L’esempio più eclatante riguarda l’approccio e l’assistenza alle malattie croniche come per esempio il diabete. Chi ha a che fare con questa patologia, infatti, trova soluzioni terapeutiche e accesso alle cure diverse a seconda di dove risiede. Diabete Italia, dove al suo interno trovano spazio e aderiscono le componenti del volontariato ma anche delle Società Scientifiche, ha maturato l’idea che occorra procedere ad una ricognizione puntuale delle criticità e delle differenze che riguardano la cura e l’assistenza alle persone con diabete nelle varie Regioni al fine di poter elaborare proposte organizzative alternative e comuni in coerenza con i reali bisogni. La Sardegna che rappresenta una Regione particolare sia sul piano epidemiologico (è il secondo territorio al mondo dopo la Finlandia dove si registra l’incidenza più alta di Diabete di tipo 1 nella fascia adolescenziale), sia su quello organizzativo per alcuni annosi ritardi che si trascina come una discreta limitazione prescrittiva che riguarda l’accesso ai device e ai farmaci innovativi, ci è sembrato potesse essere un punto di partenza molto interessante nell’attività che Diabete Italia vuole appunto portare avanti”, ha dichiarato Marcello Grussu, Comitato Coordinamento Diabete Italia, Presidente ANIAD Nazionale