L’Assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia, in collaborazione con
l'agenzia MV Eventi di Vicenza, presenta la mostra “Andy Warhol: an
american artist” che si terrà presso il Museo Civico della Laguna Sud
dal 01 giugno al 12 settembre 2021.
La mostra, curata da Matteo
Vanzan, racconta la rivoluzione del genio di Pittsburgh attraverso un
percorso espositivo di oltre 50 opere che andranno ad inserirsi
all'interno della collezione del Museo, creando un intreccio sensoriale
tra cultura materiale e arte contemporanea.
“Chioggia Città d’Arte vede all’interno del Museo Civico della Laguna Sud un allestimento temporaneo diffuso, per coniugare la bellezza del patrimonio locale con l’opportunità di promuoverlo in chiave anche turistica” afferma il Sindaco Alessandro Ferro, “La nostra Città, che da sempre è laboratorio per artisti di richiamo con le sue caratteristiche calli, coreagrafici ponti e canali celebra la Pop Art di Andy Warhol che, in quanto strumento di trasmissione di messaggi, potrà essere colta dai residenti per riscoprire le radici con il territorio e dai visitatori per ammirare le tante meraviglie, tra cui mercati del pesce, canali su cui si specchiano case e palazzi, spiagge e molto altro ancora, partendo proprio dal suo Museo. Questa mostra rappresenta un contributo importante per tutti, nell’intento che sperimentare modalità innovative di fruizione museale contribuisca a creare una nuova consapevolezza e coscienza collettiva di rispetto e valorizzazione dei luoghi della cultura cittadina.”
“Attraverso l’allestimento di
“Andy Warhol: an american artist”, prosegue l'Assessore alla Cultura
Isabella Penzo, “si dà vita ad un’opportunità di fruizione dell’arte
irripetibile nello spazio e nel tempo. Non si è pensato di far trovare, a
chi visita, un doppio percorso culturale e nemmeno di allestire un
padiglione esclusivo per la Pop Art del suo genio fondatore, le
delimitazioni avrebbero segnato confini, mentre le differenze vengono a
confluire in un’unica chiave di lettura: la rappresentazione della
realtà. L’espressione della contemporaneità in Andy Warhol con la Pop
Art trova il suo legame con la narrazione della storia di una Città,
delle sue tradizioni, su cui poggia l’ancora attuale centralità del
mondo della pesca e dei pescatori, che il museo sapientemente racconta.
La
visita al Museo è al tempo stesso visita alla mostra, un percorso di
eccezionale capacità attrattiva per tutti, in questo periodo, in cui
investire nell’offerta culturale risulta tanto complesso per via della
pandemia, quanto significativo di un voler guardare oltre.”
“Andy Warhol” racconta il curatore della mostra Matteo Vanzan “fu l'artista determinante nella rinascita artistica della seconda metà del Novecento: cambiò il concetto stesso di arte sovvertendo l’estetica di un’intera generazione. Attraverso l'esposizione, tra le altre, delle celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Campbell's Soup e Interviews racconteremo la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell'establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l'immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative.”
Nato il 6
Agosto 1928 a Pittsburgh da immigrati cecoslovacchi e morto il 22
febbraio 1987 a New York, Andy Warhol ha fatto della provocazione e
dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia,
fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità
costruita attorno al concetto di un artista trasformato in una macchina
di riproduzione seriale, costantemente affascinato dalla ripetizione
ossessiva di un’azione, apparentemente fine a se stessa.
L’artista
popular per eccellenza lavora con film, fotografie, serigrafie,
grafiche, fumetti, oggetti pronti all'uso di duchampiana memoria; Warhol
non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di
colore e sgocciolamenti anzi, il tocco dell’artista è minimo, assente in
molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici.
Le
icone pop-ular trattate non appartengono unicamente alla sfera materiale
della collettività, ma anche alle idee, all’immaginario collettivo e
allo stereotipo: il fumetto, il dollaro, i personaggi pubblici, le opere
famose e inflazionate della storia dell’arte, tutto passa attraverso il
filtro warholiano che rivisita mondo e storia in chiave diversa,
conferendo all’immagine una magia unica.
È in effetti riduttivo
definire Andy Warhol come un semplice pittore; la scoperta della tecnica
della blotted line, ossia la linea a macchie d’inchiostro su carta
assorbente, fu la rivelazione che cambiò per sempre il concetto di opera
originale e di copia. La sua intenzione era infatti quella di essere
lui stesso a stampare/serigrafare manualmente tutti i soggetti; le
piccole imperfezioni causate da una maggiore o minore pressione della
mano e del filtro serigrafico donavano ad ogni soggetto una sua
individuale personalità. In un'epoca in cui si producevano migliaia di
Zuppe Campbell's, allo stesso modo di una macchina industriale Warhol si
trasforma in fotocopiatore di arte spersonalizzando la creazione
artistica e richiamando vistosamente il concetto di ready made che, nel
1917, cambiò definitivamente il concetto di artista nel mondo delle Arti
Visive.
“Il percorso di mostra” conclude Matteo Vanzan “sarà composto non solo dalle opere d'arte ma anche da una stretta selezione di video, documentari della Factory e da alcuni film dell'artista. Il nostro obiettivo è quello di raccontare l'uomo prima dell'artista, con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell'ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima del anni Sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete.”
La mostra, con biglietto d'ingresso di 4 euro, sarà aperta al pubblico dal 01 giugno al 12 settembre 2021 con i seguenti orari: dal martedì alla domenica 10.00 - 13.00 e 18.00 - 22.00 (sabato e domenica solo su prenotazione al numero di telefono 041-5500911 o alla email: info.prenotazionimuseo@chioggia.org