Una corona di rose bianche in ricordo delle vittime sui luoghi di lavoro. L’iniziativa è delle Acli di Arezzo che sabato 1 maggio, alle 9.00, celebreranno la Festa dei Lavoratori ponendo un omaggio floreale all’ingresso dell’Archivio di Stato che nel 2018 fu sede di un tragico incidente che costò la vita a due dipendenti dell’istituto. Il gesto sarà compiuto da alcuni rappresentanti della presidenza provinciale delle Acli che, con questa iniziativa, vogliono simbolicamente omaggiare la memoria di coloro che sul territorio provinciale sono morti sul lavoro o per malattia professionale, ricordando l’urgenza di sviluppare una più incisiva cultura della sicurezza e della prevenzione.
L’iniziativa troverà ulteriore concretizzazione con il progetto di promuovere, appena consentito dalla situazione sanitaria, un convegno dedicato al dramma delle morti bianche da trattare in stretto collegamento con l’attualità per sensibilizzare verso le attenzioni e le misure da attuare nei luoghi di lavoro per il contenimento del contagio da Covid19. «Le Acli - ricorda il presidente provinciale Luigi Scatizzi, - sono da sempre un’associazione di lavoratori e, da oltre settant’anni, hanno un ruolo in prima linea per la tutela degli stessi lavoratori. Oggi occorre trattare le nuove sfide del mondo del lavoro che spaziano dalla sicurezza contro gli incidenti mortali o invalidanti ancora lontani da una condizione di civiltà e che arrivano fino ai giovani che stanno subendo una perdita di futuro. Altre tematiche urgenti sono il consolidamento di condizioni di lavoro dignitose e il superamento delle disparità di trattamento tra uomo e donna ma anche tra manager e lavoratori subordinati con distanze spesso inaccettabili, oltre alla battaglia convinta da parte delle istituzioni al lavoro nero e all’illegalità che non garantiscono stabilità, sicurezza e formazione. Le morti bianche sono la tragica punta dell’iceberg di un Paese che deve lavorare per costruire una seria politica di sviluppo e di strategia economica e del lavoro di cui, al momento, denunciamo una triste assenza».