Claudia è un talentuoso chef, bellissima e disturbata, che fugge dal suo passato e da quella bellezza che la perseguita come una maledizione e ha scatenato negli uomini, a cominciare dal padre, gli istinti più bassi. Il suo fragile equilibrio psichico l’ha portata, fin da ragazza, a nascondersi dentro vestiti larghi, dietro occhiali da sole, per sfuggire alle attenzioni morbose dei maschi.
I suoi primi vent’anni a Como vedono la nascita di un’autentica vocazione per la gastronomia ed il fiorire della sua bellezza fuori dal comune: potrebbero essere note felici, se non fossero oscurate dalle ombre gettate su di lei da una storia fatta di abusi psicologici e sessuali, prima in famiglia, poi anche fuori. Claudia è più che una vittima: è stata indotta, sin dalla tenera età, a pensare che la responsabilità sia in gran parte sua. È semplicemente troppo bella.
Ancora più convinta della necessità di occultare in ogni modo la sua avvenenza, abbandona Como, cerca altri luoghi, con lo scopo di lasciarsi alle spalle quella spirale di violenza che sembra inseguirla ovunque.
A Verona, decisa a imparare a difendersi, si iscrive a un corso di Krav Maga. Ma l’istruttore Seth Lichtenfeld, se da un lato sa trasformarla in una guerriera, dall’altro si rivela il peggiore degli aguzzini. In fuga da lui, che la bracca di città in città, Claudia sente il bisogno di esasperare il suo travestimento. Nasce “Il Mostro”: naso posticcio dantesco, cicatrice deformante sul volto, occhio semichiuso, parrucca, gobba, corpo e curve sformati da gommapiuma.
A Genova dal 2012, Claudia è chef in un ristorante che dal rischio di chiusura ha portato al successo, e ha stretto con Beppe, il proprietario, il patto di non apparire mai. Ad agosto 2015 il suo destino si incrocia con quello di Berto Rovella, un amico di Beppe, ex dentista separato che da anni tenta di riavvicinarsi al figlio diciottenne Luca. A seguito di un incidente in moto di cui Claudia è vittima, Berto e Luca scoprono la verità sul mostro. I due si trasferiscono a casa di Claudia, bisognosa di assistenza dopo l’incidente, insieme a Nadia, una donna che condivide l’appartamento con Berto.
L’esposizione alle continue malefatte di Cumelli, vicino di casa di Berto, mescolata al desiderio di dare un senso al dolore represso e all’identità segreta di Claudia, agiscono come ingredienti che, uniti, danno vita ad una pietanza impensabile e irresistibile: Nasce Doppia X, vendicatrice mascherata.
Mentre le punizioni si moltiplicano e aumenta la risonanza mediatica, il prefetto di Genova Minervini crea una task force da operetta composta da un riluttante capitano Bassi e dalla prima vittima di Doppia X, il maresciallo Cumelli, deciso a fermare la molestatrice seriale di uomini. Intanto Seth fiuta la preda e giunge a Genova per chiudere i conti.
È il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il giorno della resa dei conti: il passato di Claudia, quel Seth che l’ha perseguitata finora come un cacciatore, trova il presente di Doppia X, proprio quando quella che ormai il mondo ha imparato ad accettare come una super-eroina sta per portare a termine la sua punizione più esemplare.
La parola all’autore:
“Questa storia nasce dalla rabbia e lo sconcerto. Seduto a tavola, all’ora di cena, l’annunciatrice di turno mi rovescia addosso l’ennesimo fatto di sangue: un altro uomo ha ucciso un’altra donna. In alto a destra nello schermo, osservo il display che lampeggia l’aggiornamento del numero dei femminicidi nell’anno in corso, scuoto la testa: rabbia e sconcerto, appunto. Pochi istanti, il flash luminoso del cambio servizio mi distoglie, si parla d’altro; e la mia indignazione si ricolloca su qualcosa d’altro, magari un secondo di pesce troppo salato. Come sempre.
Lo stato dovrebbe fare di più; la società civile dovrebbe fare di più; noi tutti dovremmo fare di più. Qualcuno dovrebbe fare di più.
E se qualcuno decidesse di fare di più? Al di sopra della morale e della giustizia, aiutare una donna fermando il suo aggressore, poi cento, mille altre donne, ergersi a difensore di tutte, nella convinzione di poterci riuscire, tanto vana quanto l’idea di uccidere tutti i moscerini che piovono sulla faccia in una foresta del Borneo: roba da super eroi.
Muoversi, agire, incanalare le molestie e i soprusi subiti in una forza al servizio degli altri.
Ho pensato a una donna che, non troppo lucida né consapevole, si ritrova ad assumere questo ruolo ingrato e diventa Doppia X, la paladina delle donne che subiscono violenze di genere.
Come tutti i super eroi, come recita il Vangelo secondo Stan Lee, dovrà avere costume, identità segreta e super nemico. Ma, Stan non me ne voglia da lassù, siamo in Italia, novellini nel campo dei super eroi ma consumati professionisti nel settore sentimenti. Insieme a lei, ho pensato ad altre solitudini che si coagulano in questo progetto folle e sgangherato per divenire una cosa sola: una famiglia.
Una storia come questa non può che chiudersi un 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nel tentativo di trasformare una data di cui ci si dimentica troppo presto in qualcosa di fattivo e concreto nelle nostre coscienze che germogli e si sviluppi ogni giorno dell’anno. Senza dover ricorrere a utopie o speranze illogiche, come Doppia X.”
Pier Fausto Pon ha 61 anni e vive a Genova, dove esercita la professione di odontoiatra. Ha scritto diverse sceneggiature e realizzato innumerevoli cortometraggi. Fra un'otturazione e l'altra, non smette di immaginare mondi e inventare storie. Doppia X è il suo primo romanzo.
Doppia X di Pier Fausto Pon è edito da Bertoni Editore.
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