Maria Mazzali
“A più tardi”
«Constatò amaramente che nella propria vita aveva imparato a fare bene una cosa sola: andarsene. Andarsene come espressione di una scelta, di una presa di posizione politica, di una dichiarazione di guerra, di una capacità di cogliere il senso di una mossa, al di là delle apparenze formali. Riconosceva ormai le trappole mortali per la propria vitalità».
“A più tardi” della psichiatra e psicanalista Maria Mazzali è definito un romanzo eretico, perché parla di una donna che ha il coraggio di essere sé stessa e di non piegarsi alle convenzioni e ai compromessi. Si può ravvisare però anche un significato più profondo: l’autrice, attraverso la protagonista Valentina, suo alter ego, riesce a parlare di tematiche importanti mediante una mescolanza di vissuti reali - tratti dalla narrazione di vita dei pazienti in analisi - immaginari e autobiografici, discostandosi quindi dai trattati psichiatrici tradizionali. Maria Mazzali presenta un’opera passionale, audace e introspettiva, connotata da un’attuale e sana componente femminista; a tal proposito è significativo ciò che afferma lo psicanalista Giampaolo Lai nelle note finali del romanzo, in merito alla protagonista: «Valentina nel suo emblema di donna attuale ha perso la passività e la sottomissione al destino e agli eventi». Valentina è infatti una donna lucida, consapevole ed estremamente indipendente, che decide di concedersi una tregua da tutto e da tutti trascorrendo sei giorni a Parigi, in cui potrà finalmente trovarsi in intimità con sé stessa. Fragile e allo stesso tempo indomabile, la donna è arrivata alla soglia dei quarant’anni collezionando successi professionali in campo psicanalitico ma diversi fallimenti amorosi, a causa della sua tendenza a scappare alla prima avvisaglia di limitazione della sua libertà. Decide quindi di prendersi una parentesi di solitudine per fare un doveroso bilancio della sua esistenza, segnata dalla recente perdita di suo padre e stravolta della sua relazione con un uomo, Tancredi, di cui è perdutamente innamorata - «Si sarebbe fatta sommergere dalle proprie emozioni, le avrebbe riconosciute, ascoltate, amplificate, le avrebbe lasciate parlare a lungo tra di loro e infine avrebbe accettato il loro verdetto. Era il suo modo di cambiare, di sfuggire a qualsiasi logica imposta». In questo romanzo si parla di una donna che decide di fare i conti con sé stessa, intraprendendo un coraggioso viaggio interiore nel presente e nei ricordi del passato; nell’opera si riflette inoltre sulle difficoltà dell’amore romantico, sul sentimento dell’invidia - «una peste emozionale indistruttibile», sulla natura a volte annientatrice del desiderio, sulla violenza di genere e sul decadimento morale della società. “A più tardi” è un sensibile tentativo di comprensione dell’essere umano, in cui si racconta di un amore travolgente ma anche di una necessaria e terapeutica solitudine.
SINOSSI DELL’OPERA
Valentina si prende sei giorni di vacanza a Parigi, tagliando con i suoi impegni professionali; desidera stare da sola per fare un bilancio su sé stessa e sul particolare momento che sta attraversando. Ha quarant’anni, un’età cruciale per una donna. Deve prendere delle decisioni importanti, e per questo motivo ha accettato la sfida che le ha lanciato il suo inconscio. Per sondarsi ricorre all’associazione libera e a quella che lei chiama la scatola nera dei ricordi. Riaffiorano memorie, analizza tracce emotive, elabora il lutto per la morte del padre e riconsidera le sue relazioni con gli uomini. Oggi è innamoratissima di Tancredi, un amore arrivato apparentemente troppo tardi. Teme inconsciamente di cedervi, e lo comprende proprio durante l’evasione parigina, durante la quale diventerà finalmente l’analista di sé stessa.BIOGRAFIA DELL’AUTRICE
Maria Mazzali è una psichiatra e psicanalista; vive e lavora nel suo studio a Parma da libera professionista. Il suo maestro e mentore è il Prof. Giampaolo Lai, fondatore dell’Accademia delle Tecniche Conversazionali, di cui è socia. Collabora con lo Studio S di architettura al progetto “La casa mentale inconscia”, coniugando, dall’integrazione delle due discipline, il paradigma classico del bello, buono e vero con il concetto di salute dell’abitare. È Presidente culturale del Cineclub “Armando e Maria Grazia Caroli”, dove organizza incontri mensili di cinema e psicanalisi. Tiene corsi sulla psicologia dell’aggressività per aziende e studi professionali, e scrive articoli per riviste scientifiche, quotidiani e libri. La sua lunga esperienza psicanalitica è diventata la fonte ispiratrice dei suoi due romanzi, “A più tardi” (Silva Editore, 2018) e “Tancredi” (Silva Editore, 2019).
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