Tutti gli sportivi e tutti i frequentatori delle palestre, possono seguire un regime alimentare corretto volto al raggiungimento delle prestazioni, sia amatoriali che professionistiche.
Per chiunque svolga attività motoria, sia esso un atleta di alto livello o un comune praticante, l’alimentazione si differenzia da quella di una persona sedentaria soprattutto dal punto di vista quantitativo.
Ciò non toglie che le esigenze collegate al dispendio energetico e al recupero, richiedano anche piccoli ma significativi adattamenti dal punto di vista qualitativo.
Nello stesso tempo occorre considerare che l’alimentazione è un’azione prettamente individuale e perciò legata alle caratteristiche dei singoli soggetti, in quanto sia i dispendi che le capacità di recupero sono individuali.
Se un’alimentazione, per quanto mirata alle esigenze dello sportivo, non consente di “creare” un campione, è altrettanto vero che un’alimentazione errata può compromettere le possibilità di successo, così come può creare notevoli difficoltà anche al comune praticante.
Dobbiamo ricordare che tutto ciò che introduciamo nel nostro organismo deve servire contemporaneamente:
- Come benzina (le calorie).
- Come protezione (vitamine, minerali, fibre e antiossidanti).
- Per la regolazione termica (l’acqua come bevanda e quella contenuta nei cibi).
- Per la “manutenzione” dei tessuti che subiscono danneggiamento (le proteine con gli amminoacidi ramificati che permettono il continuo rinnovamento dei tessuti).
Di cosa ha bisogno il nostro corpo?
Il corpo umano ha bisogno anche di una miscela di macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) con dei rapporti percentuali preferenziali per funzionare al meglio.
Almeno il 50/60% delle calorie, che occorrono a ciascuno di noi, deve provenire dal gruppo dei carboidrati, il 30% dal gruppo dei grassi ed il restante 10-20% dal gruppo delle proteine (che corrispondono, secondo le tabelle LARN, dai 1g/Kg ai 2g/kg a seconda dell’impegno fisico).
Considerato poi che il “motore” umano è molto complesso, necessita anche di elementi protettivi quali vitamine e sali minerali.
Uno degli effetti dell’allenamento è l’aumento del tessuto muscolare, ma se aumenta la quantità di quest’ultimo, aumenta anche il metabolismo. I muscoli degli atleti consumano una miscela di carboidrati e lipidi che varia a seconda degli allenamenti e dall’intensità dell’esercizio fisico.
Di conseguenza aumenta la richiesta idrica: un calo del peso corporeo pari al 2% comporta un calo della prestazione fisica, psicomotoria e cognitiva, un calo del 5% comporta una riduzione del 30% della prestazione sportiva con conseguenze fisiche importanti: debolezza, cefalea, fatica, irritabilità e perdita di termoregolazione.
Ecco perché è fondamentale idratarsi costantemente durante tutto l’arco della giornata!
Soprattutto nello sportivo, questo parametro viene valutato con l’ausilio della BIA (Bioelectrical Impedance Analysis) con il quale è possibile valutare l’idratazione di un soggetto sia in condizioni fisiologiche che patologiche indipendentemente dal suo peso corporeo.
Sfatiamo dunque il mito: proteine=muscoli.
Fonte notizia
www.milanobiz.it alimentazione-e-sport-il-primo-allenamento-inizia-a-tavola