Nella puntata che sarà disponibile da venerdì 26 febbraio di “Storie di Musica”, Alberto Salerno racconta l’ascesa e il successo di Francesco Gabbani, attraverso la testimonianza del suo manager e produttore Andrea Vittori.
Un viaggio nella storia dell’artista attraverso il filtro di chi lo conosce meglio, partendo dalla band di cui Gabbani era leader, i Trikobalto, formata appunto da Gabbani con Matteo Zarcone e Nicolo Zarcone.
Gabbani nel corso della sua carriera ha vinto per due volte il Festival di Sanremo, rispettivamente nel 2016 come esordiente nella categoria "Nuove Proposte" con il brano “Amen” che ha vinto anche il Premio "Emanuele Luzzati", il Premio della Critica "Mia Martini" e il Premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo, e nel 2017 nella categoria "Big" con il brano “Occidentali's Karma” vincendo anche il “Premio TIMmusic”, diventando il primo cantante nella storia del Festival di Sanremo ad aver vinto nelle due categorie in due edizioni consecutive. Nel 2017 rappresenta l'Italia all'Eurovision Song Contest.
Questo il link del canale Youtube: http://bit.ly/AlbertoSalerno_yt dove trovate anche tutte le precedenti puntate che hanno visto protagonisti, come sempre, le storie, la musica e i testi delle canzoni.
Alberto Salerno inizia ad interessarsi alla musica intorno ai 15 anni, scrivendo i primi testi di canzoni e frequentando gli studi di registrazione. Figlio d'arte, il padre, Nicola Salerno in arte Nisa, lo aiuta in quella che poi diventerà non solo una passione, ma una vera e propria professione. A diciotto anni ha il suo primo successo come paroliere “Avevo un cuore” cantata da Mino Reitano (autore con il fratello della musica). Nel 1969 Salerno nota il gruppo degli Stormy Six e lo propone ad Alfredo Rossi, proprietario della Ariston. Quando Claudio Rocchi, il bassista, esce dalla band, Alberto Salerno e il fratello Massimo scrivono per lui il brano “Indiscutibilmente”. È il 1970 e il brano segna il debutto da solista di Rocchi, uno dei padri del progressive rock italiano. Un altro buon successo dello stesso anno è “Un uomo molte cose non le sa”, scritta con Elio Isola, brano che Nicola Di Bari presenta nel 1971 alla Mostra Internazionale di Musica Leggere di Venezia. Per i Nomadi ha scritto “Io Vagabondo”, canzone che ha conquistato i gusti di molte generazioni; sempre per il gruppo emiliano ha scritto “Quanti anni ho?”, “Tutto a posto” e “Senza discutere”. Nello stesso periodo collabora con Roberto Vecchioni, scrivendo il testo di “Alba Corallo” che sarà cantata da Renati Pareti. Negli anni Ottanta inizia a collaborare con artisti che oggi sono considerati di fama mondiale: per Eros Ramazzotti scrive “Terra promessa”, primo grande successo dell'artista romano, collaborazione che è continuata con “La storia mia con te”, la cui musica è appunto di Eros Ramazzotti, cantata da Gianni Morandi e sigla, tra l'altro, della soap tv Centovetrine. Per Cristiano De André, ha scritto il singolo “Dimenticandoti”. Per
Marcella Bella nel 1988 ha scritto tre le altre “Dopo la tempesta”. Una delle collaborazioni più importanti della carriera di Alberto Salerno, sia nella veste di autore che in quella di produttore artistico, è stata quella con Mango. Dalla collaborazione con l'artista lucano sono nati cinque album e molti grandi successi tra I quali “Lei verrà”, “La rosa dell'inverno” e “Il mare calmissimo”, di cui Alberto Salerno ha scritto i testi, oltre a “Stella del nord”, “Dal cuore in poi” e “Luce”, presentata al Festival di Sanremo 1998. Come produttore ha realizzato i primi due dischi di Alberto Fortis, alla fine degli anni Settanta, contenenti brani come “Milano e Vincenzo”, “A voi romani”, “La sedia di lillà”. Proprio grazie all'intervento di Alberto Salerno e, successivamente di Mara Maionchi e Claudio Fabi, Fortis riuscì finalmente a pubblicare i suoi brani. Una delle canzoni del primo disco di Alberto Fortis, “Sono contento di voi”, fu scritta proprio come ringraziamento ai tre (Salerno, Maionchi e Fabi) che resero possibile finalmente la pubblicazione dell'album. Come autore ha partecipato a molte edizioni del Festival di Sanremo vincendolo ben quattro volte. Nel 1977 con la canzone “Bella da morire”, degli Homo Sapiens, nel 1984 con “Terra Promessa” di Eros Ramazzotti, nel 1999 con “Senza Pietà”, cantata da Anna Oxa per la quale ha scritto tutti i testi dell'album e ancora nel 2003 con “Per dire di no” di Alexia. Alberto Salerno ha scritto molte canzoni con Zucchero Fornaciari, tra le quali “Donne”, “Un piccolo aiuto”, “Tu mi piaci come questa birra”, “Nella casa c'era”, “Senza rimorso”, “Torna a casa” e “Niente da perdere” più alcuni brani nell'album degli Adelmo e i suoi Sorapis come “Ballantime mood” e “E così viene Natale”. Ha collaborato con Claudio Mattone per un disco di Syria, “L'angelo”, che conteneva “Sei tu”, e per un album dei Neri per Caso. Con il maestro Ennio Morricone ha scritto due canzoni contenute nella colonna sonora del film “Aida degli alberi” cantate da Filippa Giordano. Scrive tutti i testi del nuovo album delle Orme, prodotto da Roberto Colombo, intitolato “Venerdì” e contenente Marinai presentata al Festival di Sanremo 1982. Nel 1984 scrive insieme a Renato Brioschi “Notte amarena” singolo di Stefano Sani presentato a Saint Vincent Un disco per l'estate. Nello stesso anno scrive sempre per Stefano Sani anche il singolo “Strano sentimento”. Con la Nisa srl, insieme a sua moglie Mara Maionchi, ha scoperto Tiziano Ferro e prodotto i suoi primi tre album: “Rosso relativo”, “111” e “Nessuno è solo”. Successivamente, pur continuando il suo lavoro d'autore, Alberto Salerno ha collaborato con la moglie Mara Maionchi a creare e a far crescere la Non ho l'età, etichetta indipendente dedicata alla ricerca di nuovi talenti. In questi ultimi anni Alberto Salerno si è mantenuto molto attivo nel panorama musicale italiano, in particolare nel mettere la sua esperienza decennale al servizio dei giovani meritevoli. Ha intrapreso quindi una serie di iniziative volte a fornire un aiuto ai ragazzi di talento che cercano di trovare la propria strada nel mondo della musica. Le principali sono Music on Stage (MOS) e l'Officina di Musica e Parole.