Dal 12 febbraio in radio, negli store e sulle piattaforme digitali “RUGGINE”, il nuovo singolo dei FRIJDA (On the set/Believe Digital). Un esperimento che mischia l’attitudine rock dei Frijda con la tradizione folk siciliana, qui magistralmente rappresentata dall’Orchestra Jacaranda e dal “Cuntastorie” Melo Zuccaro. Prodotto da Luca Venturi, per Prima La Musica Italiana, registrato, arrangiato e mixato da Carlo Longo, presso il “Nuevarte Studio” di Misterbianco (CT), masterizzato da Claudio Giussani “Energy Mastering” di Milano.
Un tuffo culturale nella Sicilia di fine Ottocento. Una tempesta in mare, un attimo; una frazione di secondo talmente breve da non essere quantificabile a livello temporale, ma che lascerà dei segni eterni.
‹“Ruggine”, ispirato ai Malavoglia e al famoso concetto che sta alla base del “ciclo dei vinti” di Verga - dichiara Thor dei Frijda- non fa altro che paragonare la triste vicenda della famiglia di pescatori di Aci Trezza all’umanità intera, che, coinvolta nel caos generato dalla pandemia in atto, sta vedendo sgretolare, nella più totale impotenza, sogni, sacrifici e speranze concrete per il futuro. La canzone si apre con questa frase dello strillone: “Sintiti, sintiti, sintiti! Per ordine del Comando Militare, ha dato ordine do’ coprifocu. Nessunu po’ nesciri di intra, su non prima c’è il nuovo ordine del Conte!”›
Qui il video: https://youtu.be/kt5pSbmzraM
Il video, per la regia di Simona Brancé, è stato girato ad Aci Trezza (Città dei Malavoglia) e nel locale “Mercati Generali” di Catania. Attore protagonista è il “Cuntastorie” Melo Zuccaro, che, impersonificando la figura dello strillone di fine ‘800, avvisa la città del coprifuoco imposto dal nuovo ordine proclamato del conte (ogni riferimento non è puramente casuale). nel suo cammino incontra dei musici di strada e li invita, anche malamente, a rispettare l’ordine in atto.
I musicisti (Piccola Orchestra Jacarànda), fanno finta di ascoltarlo, ma si limiteranno a spostarsi da un’altra parte e continueranno a fare quello che amano di più: suonare.
Il messaggio racchiuso nel videoclip è proprio questo: la musica non vuole e non potrà mai essere privata della propria libertà. Al di sopra di ogni legge, al di sopra di ogni tempo.
Ogni riferimento non è, neppure in questo caso, casuale.