TORINO. I 150 posti disponibili sul treno che, dopodomani, partirà da Torino per la grande manifestazione in piazza del Popolo a Roma sono andati esauriti in un amen. Ci saranno albergatori, baristi, ristoratori, grossisti, distributori, insomma tutto quel mondo che ruota intorno alla «filiera dell’ospitalità».
Non solo bonifici, ma anche crediti d’imposta, per cancellare le tasse al momento sospese fino ad aprile ad autonomi e imprese più in difficoltà per la crisi sanitaria. L’accoppiata è al centro del nuovo giro di «ristori» che il ministero dell’Economia sta studiando per il decreto finanziato dai 32 miliardi di nuovo deficit, atteso giovedì prossimo in Consiglio dei ministri. L’indice dei contenuti del «Ristori 5», atteso nelle prossime settimane, è stato steso dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nella lettera inviata al vicepresidente della commissione Ue Valdis Dombrovskis e al commissario all’Economia Paolo Gentiloni. E accanto al rifinanziamento del reddito di cittadinanza e della Cig fino all’autunno e ai fondi aggiuntivi per scuola, sanità ed enti locali, si incontra un doppio intervento per le attività in crisi, a cui sarà destinato un «supporto di liquidità per le imprese colpite direttamente o indirettamente dalle chiusure» e «specifiche misure di aiuto per i settori più danneggiati».