Per spiegare l'importanza delle emozioni nel mondo imprenditoriale, Alessandro Benetton cita The Social Network, il famoso film sulla creazione di Facebook.
Alessandro Benetton: il ruolo delle emozioni
"Se vuoi avere successo come imprenditore, le emozioni lasciale a casa: è una frase che mi hanno ripetuto fino alla nausea e che ancora oggi sento dire. È una frase non vera. Veniamo da un'epoca in cui le emozioni per un imprenditore venivano considerate come un difetto, una debolezza: ecco non è così": Alessandro Benetton apre con queste parole il suo nuovo video Youtube dedicato al rapporto tra emozioni e attività imprenditoriale. Nel nuovo appuntamento della rubrica #UnCaffèConAlessandro, condivisa anche dal portale del "Corriere della Sera", il fondatore di 21 Invest prova dunque a invertire la tendenza, dimostrando che esistono due motivi che rendono le emozioni un'arma fondamentale per un imprenditore. "Il primo, il più importante, sono le persone. Le emozioni sono contagiose, sono ciò che ci lega a chi ci sta intorno. L'attività di un imprenditore non esiste senza i rapporti umani ed è impossibile costruire dei rapporti umani se non si è in grado di gestire le proprie emozioni", ha spiegato Alessandro Benetton.
Alessandro Benetton: emozioni alla base dell'agire
Per dare forza alla sua tesi, Alessandro Benetton cita il film The Social Network, che racconta la nascita di Facebook: "Quando si finisce di vedere il film si capisce una cosa: Zuckerberg era un genio informatico e del business, ma perché Facebook potesse diventare quello che è oggi gli mancava un elemento, saper gestire i rapporti umani". Nella storia è palese la difficoltà del fondatore del Social nel gestire le relazioni personali con partner investitori e collaboratori: "Questo perché nonostante la sua intelligenza non riusciva a gestire le sue emozioni anzi tendeva ad escluderle, a reprimerle. Lasciando le emozioni fuori dalla porta non si possono costruire le relazioni che sono la base di un'azienda sana". Il secondo motivo che porta a dover tenere in conto le emozioni è invece già presente nella parola stessa: "La seconda ragione è la motivazione, lo stimolo a fare meglio. La radice della parola emozione è il verbo latino 'moveo' che significa muovere, questo perché per esperienza le emozioni sono la vera benzina del nostro agire". Senza benzina si rischia di rimanere fermi: "Ogni cosa importante che ho fatto l'ho fatta perché a trascinarmi c'era un'emozione. La mia azienda è nata grazie alla voglia di riscatto, all'amore per quello che faccio e forse grazie anche a un po' di rabbia agonistica. Partendo da questo poi si è sviluppata grazie alla razionalità, ma senza una base di emozioni oggi non sarei qui", ha concluso Alessandro Benetton.