Da intrattenimento a vera e propria forma d'arte: l'evoluzione del fumetto nell'opera di Federico Motta Editore.
Federico Motta Editore: la nascita del fumetto
Uno dei primi intellettuali che in Italia ha riconosciuto il fumetto come espressione artistica è stato Umberto Eco, che ha dedicato al medium alcuni capitoli del suo Apocalittici e integrati. Era il 1964: fino a quel momento, nel Paese i comics erano considerati ancora semplici forme di intrattenimento. All'interno del saggio Il Fumetto, pubblicato da Federico Motta Editore, il semiologo Daniele Barbieri racconta le origini di uno dei media più popolari e la sua diffusione in Italia. Origini che risalgono agli ultimi anni dell'800: fu infatti l'illustratore statunitense Richard Felton Outcault a inventare il caratteristico "balloon" (la nuvoletta) nel 1986 e a dare vita al primo personaggio dei fumetti, Yellow Kid. Nei primi anni del '900 si assiste ad un boom del nuovo genere, in particolare negli Stati Uniti, dove nasceranno personaggi come Mickey Mouse, Popeye e Betty Boop. Come si evince dal contributo di Federico Motta Editore, inizialmente i fumetti vengono per la maggior parte pubblicati sotto forma di strisce o supplementi dei giornali, con una predilezione per il genere comico (da questo il nome "comics"): bisognerà infatti attendere gli anni '30 per avere i primi albi dedicati.
Federico Motta Editore: la diffusione del fumetto
Ed è proprio nel decennio che precede la Seconda Guerra Mondiale che il fumetto inizia a diffondersi in Europa. Sono ancora gli Stati Uniti ad essere la patria più produttiva per questo genere. In quella che viene definita l'età dell'oro dei comics americani, si legge nel contributo di Federico Motta Editore, vedono la luce fumetti come Tarzan, Mandrake, Flash Gordon e classici senza tempo come Superman, Batman e Capitan America. In Italia nel frattempo nascono i primi personaggi, come ad esempio Jumbo e il noto Dick Fulmine. Bisognerà attendere la fine del conflitto per assistere ad un'evoluzione: ne è un esempio la nascita di Tex nel 1948, fumetto storico della Bonelli ancora oggi in edicola. Ma il vero cambio di passo nel Paese arriva negli anni '60, con la nascita della rivista Linus, che portò i lettori italiani a conoscere il fumetto d'autore: sono gli anni di Crepax, Jacovitti, Manara e Pazienza. In quel periodo, spiega Daniele Barbieri nel suo lavoro pubblicato da Federico Motta Editore, anche negli Stati Uniti si assiste ad un passaggio fondamentale per il genere: Stan Lee arriva a dirigere la Atlas Comics, trasformandola in Marvel, e a creare personaggi come Spiderman, gli X-Men e i Fantastici Quattro.
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