“Ci rattrista il fatto che, a parte Studio Aperto, tutti i telegiornali delle più importanti emittenti nazionali non abbiano parlato di una ricorrenza così importante - ha detto la massima carica dell’A.I.F.V.S. Onlus -. La politica, che si è fatta promotrice della tematica istituzionalizzando l’evento, si è totalmente isolata. Ci addolora constatare che Papa Francesco abbia parlato della giornata mondiale dei poveri e non di tutte quelle vittime che da anni difendiamo nei tribunali al fianco delle famiglie. Sono forse le vittime della strada, vittime di serie Z? Un problema così grave come la strage stradale non può essere dimenticato come sta accadendo. La gente muore ogni giorno, come sempre, non è cambiato nulla rispetto al passato. Non è solo il covid che uccide, eppure il mondo se ne è dimenticato. Sono un milione le persone che, ogni anno, muoiono per incidenti stradali. Questa assenza di attenzione non può che aumentare i numeri”.
In tanti hanno pubblicato una foto delle vittime sui social, come indicato dall’associazione in una nota ufficiale. Un modus operandi derivato dalla difficile situazione dovuta al COVID-19 ed alle misure imposte dal governo per arginare l’emergenza. La comunicazione era arrivata in occasione della tredicesima puntata del programma “Uccisi sulle Strade” (seguito da 20mila persone ed in onda nella serata di giovedì 12 novembre), coordinato da Biagio Ciaramella (responsabile settore comunicazione associativo) ed in numerosi contenuti pubblicati da diverse testate giornalistiche online e cartacee.
“Quanto accaduto dimostra che l’attenzione mediatica sugli incidenti stradali si concentra solo nelle ore direttamente successive all’accaduto; a distanza di soli 15 giorni le famiglie vengono lasciate sole, intrappolate nella loro sofferenza ed in processi dove la giustizia non sempre trionfa - afferma Ciaramella -. E’ per questo che chiediamo ai familiari di continuare a postare le immagini dei cari defunti in incidenti stradali sui social, così da tenere alta la soglia di attenzione generale. I nostri angeli non devono essere dimenticati”. L’A.I.F.V.S. Onlus ha collaborato con l’associazione “Mamme Coraggio”, presieduta da Elena Ronzullo, ponendo, come da accordi stabiliti con le rispettive amministrazioni, i propri striscioni fuori ai cimiteri di Trentola Ducenta, Aversa e Qualiano (quest’ultimo ha sottoscritto un protocollo con la realtà presieduta da Alberto Pallotti e ricorda le vittime quotidianamente presso il comune): “Ringraziamo - dichiara il responsabile di sede dell’agro aversano - i sindaci Michele Apicella, Alfonso Golia e Raffaele De Leonardis per la grande vicinanza mostrata”.