QUIVISDEPOPULO...IL LIBRO

QUIVISDEPOPULO...IL LIBRO

https://www.quivisdepopulo.com/wp-content/uploads/2020/08/annuit-coeptis-libro-pdf-sito.pdf Musica, illustrazioni e narrazione verbale costituiscono il mix strutturale di questo lavoro che, divertendo – nel senso più alto del termine, cioè il di-vertere la mente dalle tradizionali verità, o pseudo verità, diffuse dal mainstream tradizionale e convenzionale – inducono ciascuno di noi alla riflessione sul nostro passato, sul presente e, con naturale, conseguente e inevitabile processo, sul nostro futuro. La musica e le illustrazioni, in particolare, sono forme espressive che agiscono attraverso la comunicazione diretta, dunque non mediata, e si sono presentate sulla scena della storia, nelle loro forme più semplici e istintive, ancor prima della scrittura: nascono da un istinto primitivo, diretto, visivo e uditivo, immediato, come si è detto, nel suo essere vissuto e nelle forme in cui viene espresso con l’intento di trasmettere informazioni e sensazioni; mettono l’uomo in relazione con la sua quotidianità e rappresentano il mezzo col quale egli può condividerla. Sono dunque un tramite, uno strumento, sia concettuale che materico, utilizzabile in ogni momento: la musica, per assurdo, pur richiedendo attenzione, può essere vissuta anche mentre si fa altro senza necessariamente che vada persa la sua valenza comunicativa. Quando questi due strumenti (suono e immagine) sono completati – meglio sarebbe forse dire arricchiti – dalla narrazione verbale ci si trova di fronte a – e si dispone di – un veicolo attraverso il quale la comunicazione di concetti e sensazioni, di informazioni ed emozioni – di cultura quindi, intesa nella sua ricca e al tempo stesso arricchente complessità – diviene una sorta di schema con il quale il sistema-uomo interagisce nella totalità delle sue funzioni, mentali, sensoriali ed emotive. La ricchezza di una simile opera è data anche dalla libertà di cui gode, per struttura e formale ammissione, ogni lavoro che sia definito – e si presenti dichiaratamente come – opera delle creatività: libera dalle leggi e norme della saggistica, libera dalle necessità imperative della storiografia, libera dalle stringenti esigenze della dimostrazione documentata, libera, in quanto ai contenuti, dai condizionamenti di una letteratura inscritta in un qualche canone che ne definisce limiti e confini, Libertà però che, nella specifica fattispecie del presente lavoro, non significa corsa sfrenata di una fantasia che vola senza porsi questioni e riflettere attentamente su una sua possibile fondatezza: questa libertà rivela infatti al fruitore attento le sue radici, il suo essere concretamente ancorata ad una ricerca che si può certo definire alternativa ma non per questo meno vera – almeno nella sua potenzialità – di quella comunemente e tradizionalmente presentata come unica accettabile. Ecco il valore aggiunto di una tale lavoro: essere libero di parlare liberamente a menti libere, con l’ausilio degli strumenti di comunicazione (visivi, uditivi e concettuali) capaci di arricchire il fruitore che vi troverà elementi di riflessione tanto piacevoli quanto utili a meglio comprendere il nostro possibile vero passato, a meglio analizzare tante incongruenze del nostro presente e a ipotizzare un futuro sul quale ci si augura di potere fattivamente agire con l’obiettivo di avviare una nuova – auspicabilmente migliore - fase di evoluzione dell’uomo.

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