Roma 25 ottobre: Il Coronavirus avanza in questa seconda ondata anche in Italia e il governo col nuovo DPCM ha preso decisioni anche impopolari per arginare la diffusione del Covid-19 tentando di evitare un lockdown completo come quello che ha messo in ginocchio la nostra nazione la scorsa primavera e che, se sarà attuato anche in questa seconda fase dalla pandemia, creerà danni ancora maggiori soprattutto alla nostra economia mettendo in ginocchio le imprese soprattutto quelle medio piccole impoverendo ancora di più gli italiani, molti dei quali si troverebbero senza lavoro. Una decisione difficile quindi quella che il Premier Conte si troverà a dover prendere da una parte tutelare la salute degli italiani, dall’altra evitare l’impoverimento economico del Paese. E’ facile criticare per chi si trova fuori dalla maggioranza ma la posizione del Primo Ministro italiano non è certo invidiabile in questo momento. Purtroppo non ci sono controprove, ma chi critica, politici e non, se si trovassero al posto di Conte come si comporterebbero? E comportandosi in maniera diversa avrebbero ragione? Al di là di questo comunque nulla giustifica le reazioni violente di questi giorni che si sono viste a Napoli prima e a Roma poi dove, sfruttando le manifestazioni pacifiche di chi il dramma lo sta vivendo sulla propria pelle, gruppi organizzati e violenti si sono infiltrati portando disordini causando incidenti e scatenando guerriglie dichiarando di fatto guerra allo stato. Gli episodi di Napoli hanno visto indiretto protagonista il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro che cinguettando su Twitter la propria opinione ha scatenato una miriade di polemiche soprattutto da parte di coloro che sono vicini alla destra attaccandolo e strumentalizzando oltre modo quelle che sono state le sue parole. Carlo Spinelli responsabile per la politica interna del movimento interviene sulla polemica aperta dal tweet del presidente del movimento e sugli attacchi che stanno arrivando, soprattutto da destra alla sua persona:” Come movimento condanniamo fermamente ogni tipo di violenza e questo sia chiaro, e quello che è successo a Napoli oltre ad essere vergognoso come lo ha definito anche il presidente della regione Campania, è un vero e proprio atto di guerriglia organizzata per causare incidenti sfruttando una manifestazione nata come pacifica indetta dai commercianti della città campana e sfociata a causa di gruppi di estrema destra, di appartenenti alla criminalità organizzata e da delinquenti comuni in una vera e propria guerriglia urbana dove sono stati presi di mira agenti di polizia e carabinieri, giornalisti e tutti coloro che si frapponevano sulla loro strada per documentare o riportare l’ordine. Che fine avrebbero fatto i due agenti di polizia accerchiati dentro la propria auto senza l’intervento di una seconda volante che puntando gli aggressori li ha momentaneamente dispersi? Forse uno dei due agenti che si trovavano dentro quella vettura perderà un occhio a causa delle schegge di vetro dei finestrini dell’auto che sono stati rotti dai dimostranti. E che dire dell’aggressione al giornalista di Sky? Dei cassonetti incendiati, delle auto distrutte delle bombe carta lanciate…non mi sembra questo l’atteggiamento giusto per una manifestazione pacifica e non è giustificato neanche dalle decisioni prese, seppur impopolari dal governatore De Luca per contenere il virus in una delle regioni più colpite d’Italia dal Covid-19. C’è da dire – prosegue Spinelli – che gli stessi commercianti, così come gran parte dei cittadini napoletani, hanno preso le distanze da quanto successo venerdì sera. Il tweet di Antonello De Pierro che voleva essere una provocazione, non era rivolto contro chi manifestava pacificamente, come qualcuno ha voluto poi far credere visto quanto apparso su alcuni organi di informazione, ma era semplicemente rivolto contro chi in quel momento stava attentando alla vita di chi si trovava a prestare servizio d’ordine, ai carabinieri e poliziotti accerchiati ed attaccati che, fortunatamente, hanno comunque evitato di sparare gestendo la situazione senza provocare morti. Quel tweet dove il nostro presidente ha dichiarato che se fosse dipeso da lui avrebbe dato ordine di sparare era quindi rivolto a chi in quel momento si vedeva attaccato e si sentiva in pericolo di vita e non era un invito a sparare ai napoletani come qualcuno ha detto e scritto; veramente in quella situazione ci poteva scappare il morto e non tra i manifestanti violenti ma tra le forze dell’ordine, quegli stessi uomini che rischiano la vita ogni giorno cercando di difenderci dai malviventi e che, quando vengono feriti o peggio ancora uccisi andiamo ad omaggiare considerandoli, a ragione, degli eroi. Dove sta la differenza tra un rapinatore che scappa dopo una rapina e con la propria auto gettandosi contro la vettura della polizia uccide un poliziotto, e un gruppo di estremisti che circondano una macchina delle forze dell’ordine attentando alla vita degli occupanti? perché nel primo caso la polizia può sparare ( secondo l’opinione pubblica ) e nel secondo no, non ci troviamo nella stessa situazione di pericolo? Il paradosso di tutta questa storia – continua l’esponente IDD – viene dal fatto che a condannare e strumentalizzare le parole di De Pierro sono, in gran parte, quelle persone che provengono da una fede politica che difese il carabiniere Placanica quando durante i disordini per il G8 di Genova sparò a Giuliani uccidendolo, in quel caso si trattò di un giovane dei centri sociali quindi con idee politiche di sinistra e quindi secondo gli opinionisti di destra fu cosa buona e giusta; sono quelle persone che difendono chi vuole sparare ai migranti inermi in mare, sono quelli che se un ladro con una pistola giocattolo ti entra in giardino invitano il proprietario di quella casa a sparare e uccidere. Questo non vuol dire – precisa Spinelli – che sto dalla parte dei ladri, dei delinquenti che ti entrano in casa o di chi favorisce l’immigrazione clandestina, tutt’altro, intendo però dire che i perbenisti di oggi che attaccano il nostro presidente sono gli stessi che in altre occasioni magari anche meno pericolose, invitano a sparare a vista. Inoltre il nostro presidente è stato etichettato come uomo di sinistra, niente di più falso essendo il nostro movimento post ideologico che si schiera da sempre dalla parte dei cittadini e contro chi, di destra o di sinistra, governa regioni o amministra comuni nell’ illegalità calpestando i nostri diritti. Antonello De Pierro è molto provato dalle accuse che gli sono piovute anche se sono molti gli attestati di stima e i messaggi di solidarietà che gli stanno arrivando, soprattutto è dispiaciuto del fatto che si stanno strumentalizzando le sue parole e che lo si sta paragonando ad un assassino pronto a sparare a destra e sinistra; noi del movimento Italia dei Diritti non siamo affatto contrari al diritto di manifestare, anzi, noi stessi abbiamo organizzato e preso parte a manifestazioni dove chiedevamo a gran voce che i nostri diritti venissero difesi e non calpestati, lo stesso De Pierro ha dalla sua circa venti incatenamenti di protesta, e questo è lo stesso De Pierro che fu aggredito dagli Spada per aver denunciato alcuni abusi edilizi compiuti da affiliati del clan della stessa famiglia mafiosa di Ostia. Pertanto ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione su quanto viene detto, scritto o manifestato, l’importante è che lo si faccia con correttezza senza strumentalizzazioni e senza far credere alla gente, grazie alla potenza dei media o dei social, cose che non rispondono alla realtà dei fatti; chi dice che De Pierro invita a sparare ai napoletani mente sapendo di mentire e chi non ha seguito tutta la vicenda ma la apprende solo da questi pseudo opinionisti si fa di Antonello un’idea completamente sbagliata. Sta di fatto che diffondendo notizie inesatte non si fa altro che fomentare l’odio e la violenza quindi – conclude Spinelli - l’invito è che ognuno possa esprimere la propria opinione basandosi sui fatti reali e non travisando o peggio ancora alterando di proposito quella che è la realtà”.
Ufficio stampa politica interna Italia dei Diritti
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