“Avrei voluto portarti sulla luna, ma ho trovato posto solo al lago” segna l’esordio letterario dell’autrice genovese Anita, pubblicato con l’Editore Gruppo Albatros Il Filo.
Dalla sua penna ha preso vita una storia dalla grande carica emotiva in cui il lettore, come se fosse preso per mano dalla protagonista, compie al suo fianco un viaggio in un amore drammaticamente meraviglioso.
Il suo romanzo rappresenta, del resto, una doppia nascita: da una parte quella dell’opera stessa pagina dopo pagina e, dall’altra, quella di Anita, nome di fantasia che ha permesso all’autrice di liberarsi dalla convinzione di essere sbagliata, riconquistando se stessa.
“Questo libro – spiega la scrittrice - nasce quasi all’improvviso, mentre guardavo fuori dalla finestra ho sentito la necessità di mettere nero su bianco e descrivere i miei pensieri, le mie fantasie e, forse, anche le mie paure. La spinta è arrivata dalla voglia irrefrenabile di dare voce alle emozioni provate, regalando così un volto a tutto questo”.
Un’opera profonda, ricca di pathos per chi la leggerà e colma di riscatto e catarsi per l’autrice, perché è proprio grazie alla scrittura se Anita è riuscita ad affrontare, appunto, paure e fragilità.
Titolo: Avrei voluto portarti sulla luna, ma ho trovato posto solo al lago
Autore: Anita
Editore: Gruppo Albatros Il Filo
Collana: Nuove voci
Anno edizione: 2020
Pagine: 296 p., Brossura
Prezzo: 14,90 €
SINOSSI:
Una storia dalla grande carica emotiva, una donna che racconta un passato e un presente travagliati con una tenerezza e una fragilità in cui potersi rivedere e confrontare, un viaggio in un amore drammaticamente meraviglioso.
Anita e Agostino uniti da un destino che li dividerà, forse invidioso di un sentimento così travolgente e peccaminoso da scatenare contro di loro la morte: una tragedia che però non li fermerà, continuando a sopravvivere a emozioni come rabbia, odio e paura.
Agostino si è innamorato dello sguardo di Anita, Anita è stata conquistata dalla semplicità genuina di Agostino, ma dopo pochi mesi dall’inizio del loro sentimento vengono travolti dal dramma della malattia, un tumore cardiaco colpisce il giovane. La sentenza dei medici è drammatica: solo un trapianto lo potrà salvare.
Finalmente la chiamata tanto attesa arriva, ma la cattiva sorte non li abbandona: qualche giorno prima ad Anita, dopo aver accusato violenti episodi di difficoltà respiratoria, viene diagnosticato un tumore avanzato ai polmoni e consigliato di iniziare immediatamente le cure, ma lei si rifiuta di intraprendere le terapie per stare vicino ad Agostino, nella speranza di iniziare un percorso di guarigione a fianco del suo grande amore.
Durante gli screening di routine effettuati prima del trapianto i due innamorati si salutano, dandosi un addio silenzioso nella paura che durante l'intervento qualcosa possa andare storto, ma neanche un'ora dopo il cardiologo che avrebbe dovuto operare Agostino spiega ad Anita che, per colpa di un'incomprensione, la famiglia che aveva dato disponibilità per l'espianto degli organi ora non firmerà più il consenso, condannando così il giovane alla morte.
La coppia decide di passare le ultime ore di vita insieme, abbracciata in un letto d'ospedale per darsi un addio straziante agli occhi di tutti, anche del personale medico che nei mesi prima aveva conosciuto quell’amore viscerale e inspiegabile.
Anita ci porterà quindi nella descrizione angosciante di cosa vuol dire affrontare la morte di chi si ama facendone un racconto dettagliato e, circa un anno più tardi, straziata e sfinita dalla perdita dell’amato e dalla malattia che l’ha colpita, deciderà di anticipare la morte ricordando fino all'ultimo quell'uomo che l'ha salvata dalla paura e dalla solitudine, eternamente grata di aver vissuto un amore così totalitario e carnale.
Spaventata da ciò che non sa, si convince che dopo la morte inizierà una nuova vita, alla ricerca inconsapevole di un amore che saprà riconoscere, ritrovando così Agostino e quell’amore diviso da due corpi ma unito da due anime che si cercheranno per sempre.
L’AUTRICE:
Anita è nata nel 1988 e vive a Genova.
Grazie alla scrittura è riuscita ad affrontare paure e fragilità.
Proprio per questo motivo nasce Anita, nome di fantasia che le ha permesso di liberarsi dalla convinzione di essere sbagliata, riconquistando se stessa.