Il portavoce del movimento Italia dei Diritti per l’emergenza da Covid-19 interviene su quanto pubblicato dal quotidiano in data 22 maggio a proposito della gestione della pandemia nella regione governata da Attilio Fontana
Roma lì 26 Maggio 2020: Siamo in piena fase due nella gestione dell’emergenza da Covid-19 ma ancora non si sono spente le polemiche sulla gestione della fase uno soprattutto nella regione Lombardia, che sta pagando più di tutti nel nostro Paese le conseguenza della pandemia da coronavirus. Italia dei Diritti ha già trattato questo argomento attraverso l’intervento del portavoce nazionale del movimento per l’emergenza da Covid-19 Carlo Spinelli che il 20 Aprile con un comunicato aveva sottolineato gli errori commessi, secondo il movimento, da parte del governatore e dell’azienda sanitaria lombarda. Lo stesso argomento è stato ripreso nei giorni scorsi dal Messaggero che ha messo in evidenza praticamente gli stessi errori già riportati nel comunicato di Carlo Spinelli, citando varie fonti ma escludendo del tutto Italia dei Diritti. Il portavoce del movimento fondato e presieduto da Antonello De Pierro interviene sulla questione:” Dispiace sinceramente vedere che un quotidiano così importante come il Messaggero nel mettere in evidenza gli errori commessi dalla regione Lombardia nella gestione dell’emergenza da Covid-19, che hanno fatto sì che la regione pagasse un tributo altissimo di vite umane, abbia menzionato vari nomi tralasciando del tutto il nostro movimento che già il 20 Aprile scorso con un mio comunicato dal titolo ospedali ed RSA lombarde vere e proprie bombe al Covid-19, aveva trattato l’argomento riportando, con un mese di anticipo, quanto fatto dal messaggero il 22 Maggio scorso. Non vogliamo prenderci meriti – prosegue Carlo Spinelli – soprattutto in questa fase dove molte persone hanno sofferto e tante hanno pagato con la vita, ma ci sembra quantomeno corretto dare la giusta visibilità a chi in tempi non sospetti si è preso l’onere ( o l’onore) di denunciare i disservizi creati dalla regione e dall’azienda sanitaria lombarda che hanno portato ad un numero impressionante di contagi. Adesso si legge sul Messaggero della pessima gestione del cosiddetto paziente numero uno a Codogno, che può aver colto di sorpresa la struttura sanitaria, della scellerata gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo chiuso per pochissime ore e poi riaperto senza sanificazione e tracciatura dei pazienti e visitatori transitati per la struttura, dall’eccessiva ospedalizzazione dei malati di Covid-19, della privatizzazione voluta dall’ex presidente regionale lombardo Formigoni, della discutibilissima ordinanza dell’otto marzo a firma Attilio Fontana che prevedeva il ricovero dei pazienti anziani malati di Covid-19 presso le RSA lombarde il tutto coordinato dal Pio Albergo Trivulzio, tutte cose che secondo il messaggero, e gli autorevoli personaggi interpellati, hanno contribuito a scatenare il coronavirus tra la popolazione della Lombardia. Si fa riferimento anche a come la regione Veneto , colpita anch’essa duramente dal virus, abbia reagito meglio e contenuto notevolmente i contagi con delle iniziative che in Lombardia sono rimaste solo sulla carta. Tutto questo - va avanti ancora Spinelli – lo avevamo detto più di un mese fa ma sull’articolo del Messaggero nessuna menzione ne del movimento ne del sottoscritto e dire che il nostro ufficio stampa quel comunicato lo aveva inviato anche al Messaggero senza che lo stesso lo avesse pubblicato. Forse il fatto che Italia dei Diritti senza alcuna remora denunci ingiustizie, soprusi, corruzione e intervenga spesso a favore dei cittadini cercando di tutelare quelli che sono i diritti di tutti, diritti spesso calpestati, sta cominciando a dare fastidio a qualcuno e si tende ad oscurare quanto di buono stiamo facendo e, guardando il lato positivo, se così fosse significa che stiamo lavorando bene e siamo sulla buona strada. Dal canto nostro – conclude Spinelli – noi continueremo a dare voce a chi non ha voce a scoperchiare le pentole degli inciuci e a porre l’accento sui problemi che affliggono il nostro paese se poi c’è chi tenta di imbavagliarci, noi siamo pronti a toglierci il bavaglio dalla bocca e a gridare ancora più forte”.
Ufficio stampa Italia dei Diritti