“Racconta Raggiolo” è terminato con la raccolta di settantanove testi. L’iniziativa è stata promossa dalla Brigata di Raggiolo come occasione per vivere il piccolo borgo casentinese anche nell’attuale periodo di isolamento a causa del Coronavirus, con un invito ad inviare entro il giorno di Pasqua storie, ricordi e aneddoti da condividere sui social network. La richiesta è stata di raccontare Raggiolo in tre righe in una dimensione intima e personale, con l’obiettivo di mantenere forti i legami tra le persone e il paese attraverso la costituzione di un piccolo patrimonio letterario volto a valorizzarne l’unicità architettonica, paesaggistica e naturale. Questa mobilitazione ha trovato la partecipazione di decine di persone tra abitanti di ieri e di oggi, turisti e artisti, villeggianti e amanti della montagna, che hanno portato il loro contributo a questa raccolta. «In totale abbiamo raccolto settantanove testi - scrive la Brigata di Raggiolo sul proprio sito, - che parlano di luoghi, storie, aneddoti, tradizioni, affetti e amicizie, tra presente e passato, tra la nostalgia di ricordi dell’infanzia e il desiderio di tornare a vivere il borgo al termine dell’emergenza».
I settantanove racconti, postati nelle ultime settimane su facebook e instagram, sono stati ora raccolti dalla Brigata di Raggiolo e sono già stati pubblicati sul sito www.raggiolo.it per riunirli in una sola pagina e per favorirne una più agevole lettura. “Racconta Raggiolo” troverà ora seguito attraverso la realizzazione di una serata dedicata all’iniziativa che, se concesso in relazione all’evolversi della situazione sanitaria, sarà messa in scena nel corso della sesta edizione della rassegna estiva “Il crinale - Parole come pietre” a cura di Samuele Boncompagni dell’associazione culturale Noidellescarpediverse, proponendo la teatralizzazione dei testi direttamente nei luoghi raccontati. Nel frattempo, la Brigata di Raggiolo costituirà una giuria di esperti dei settori di arte e cultura per individuare il miglior racconto da premiare nel corso dell’estate. «Leggendo i diversi testi è sembrato di essere veramente a Raggiolo - continua la Brigata di Raggiolo, - di passeggiare sui vicoli in pietra, di ascoltare le campane della chiesa, di odorare i sapori dei piatti della tradizione, di sentire le risate dei bambini, di ammirare affascinati l’emergere della primavera o il panorama fino a La Verna, di incamminarci tra sentieri acciottolati accompagnati solo dallo scrosciare del fiume o dal frusciare delle foglie. Ringraziamo coloro che hanno contribuito all’iniziativa e che hanno fatto emergere tutta la bellezza e il bello che sono a Raggiolo, permettendoci di essere vicini nonostante la lontananza».