Tuma, al secolo Alberto Tuma, lancia il suo nuovo singolo Una Canzone Sconcia che anticipa l’EP d’esordio TUMA 01, targato Discographia Clandestina e supportato da Alpaca Music. Il singolo - disponibile su tutti gli store dal 2 Aprile - è un brano auto - ironico che rimbalza tra sonorità funky e una stesura vicina al cantautorato attuale e nasce da un dubbio amletico che assale l’artista da qualche anno: perché i “trapper” nelle loro canzoni raccontano di come riescano a fare conquiste e invece l’unica cosa che lui riesce a portare a casa è una collezione di pessime figure? Dopo un’attenta analisi giunge a due conclusioni: "o loro raccontano un sacco di menzogne o io faccio troppo schifo… forse un mix delle due cose”, ironizza Tuma.
Intervista a TUMA a cura di Giulia Perna (Conza Press/ Le Rane)
Spiegaci questa questione dei trapper…
Non ho nulla contro gli amici trapper e il loro modo bizzarro di parlare, mi chiedo solo perché si vogliano fare una tipa su una tesla… che poi che cos’è una tesla? Chi ne ha mai vista una? Ma soprattutto com’è possibile che non riescono ad abbinare in modo decente un paio di pantaloni e una maglietta? Boh, forse veniamo da due universi paralleli, ma ci sta… il mondo è bello perché è vario.
“Una canzone sconcia” è il titolo del tuo nuovo singolo, cosa ti ha ispirato per la scrittura del testo?
Una canzone sconcia nasce proprio in risposta alla storia dei trapper. Mi chiedo sempre quanto ci sia di vero nei loro racconti. Allora ho deciso di raccontare ironicamente rappando quello che succede a me quando vado ad una festa… e la verità è che a me succede molto poco…
Da Alberto Tuma a Tuma (hai anche un nuovo profilo Spotify!), quali cose sono cambiate rispetto ai brani precedenti e quali invece sono rimaste le stesse?
Si, ho deciso di usare il mio cognome come nome d’arte e di ripartire da 0, con un nuovo profilo Spotify ma con lo stesso entusiasmo di prima. È passato un anno dal mio ultimo singolo, Annapaola. In questo anno sento di essere maturato molto e di aver trovato la mia identità artistica. Nel disco possiamo dire che troverete lo stesso Tuma spensierato di Semplice ed Annapaola, ma con una consapevolezza diversa: la musica della mia stanza voglio che risuoni nelle stanze di tutti.
Parliamo ora del video, raccontaci qualche aneddoto di backstage…
Vi dico solo che due ore prima del video ero riuscita a racimolare solo due comparse… ero nel panico più totale. Era da un mese che avevamo fissato la data delle riprese ma la mia disorganizzazione mi ha portato, come sempre, a ridurmi all’ultimo minuto. Fortunatamente sono riuscito a riempire una macchina con alcuni vicini di casa e alla fine siamo riusciti (anche grazie alla collaborazione del team di Radio Wau) a raggiungere un buon numero di comparse. Si sono poi aggiunti - in extremis - anche alcuni dei musicisti che suonano con me durante i live… Inutile dire che hanno bevuto la roba che era lì come oggetto di scena e sono tornati a casa abbastanza allegretti. Quando si dice “prendere le cose con…lo spirito giusto”.
Prossima è l’uscita del tuo EP, quali sono le tue aspettative?
Mi aspetto di suonare tanto, che è la cosa che più mi diverte. Adoro portare la mia musica live e giocare con il pubblico… mi fa tornare bambino. Per quanto riguarda gli ascolti non ho un reale obiettivo, già essere riuscito a pubblicare un disco tutto mio mi sembra un sogno. Mi piace l’idea che la gente possa ascoltare le mie storie, mi piace scoprire che magari non sono l’unico ad averle vissute. Forse è questa l’aspettativa più grande che ho per questo mio disco: raccontare storie per riceverne in cambio nuove da poter raccontare più avanti.
#iorestoincasa, il nuovo hashtag legato alla quarantena, ci invita a rimanere nelle mura domestiche. Come stai impiegando questo tempo?
Sicuramente studiando e suonando. Resto chiuso nella mia stanza e sto abbozzando idee e pensieri per i nuovi lavori. Mi dedico anche allo smartworking impartendo lezioni di musica ai bambini di una scuola in cui lavoro. È un momento prezioso anche se troppo diluito. Poi ovviamente non mancano gli attacchi culinari, infatti il resto del tempo lo passo a cucinare e a mangiare quello che cucino. Insomma, ne combino di… cotte e di crude.
TUMA, nasce a Nardò il 9 giugno 1997. Dopo il diploma si iscrive al conservatorio Tito Schipa di Lecce dove inizia a studiare chitarra Jazz, tramutando in studio la sua passione per la musica, accompagnata da quella della scrittura.
Le sue canzoni raccontano storie di vita quotidiana, storie semplici, vissute e non, guardate dalla prospettiva di uno studente squattrinato qualsiasi che vive alla giornata insieme ai suoi coinquilini, con la convinzione che spesso, come direbbe un suo caro amico, basta una chitarra e una bottiglia di rum per star bene.
Dopo lʼesperienza nel gruppo “I Segreti di Oscar”, ha iniziato la sua esperienza da solista pubblicando due singoli (Semplice, pubblicata il 10 ottobre 2018, e Annapaola, pubblicata il 26 marzo 2019) con la produzione Artistica di Raf Qu (Raffaele Quarta).
Nel 2019 inizia il percorso dei suoi traguardi, venendo notato dalle realtà più attive del territorio: è stato infatti finalista della seconda edizione del Wau Contest (Radio Wau) , del contest Ci Vuole una Band (CiVuoleUnPaese) e vincitore del contest della Notte della rivolta (La Rivolta Records). Il 27 luglio 2019 si è esibito al Sud Est Indipendente Festival (CoolClub). Il 2 aprile 2020 pubblica il suo nuovo singolo “Una canzone sconcia” sotto l’etichetta Discographia Clandestina, il brano anticipa l’uscita di Tuma 01, il suo primo album, che avverrà a fine Aprile.