Il giovane siciliano Salvatore Sabatino rimasto a Milano continua viaggiare dalla sua terra grazie alla musica.
Mentre il Premier annuncia che la quarantena non è finita, c’è chi esce ugualmente. E lo fa annunciandolo sui suoi canali social.
#oggiioesco scrive Salvatore Sabatino, esco sulle ali della musica.
Con il suo pianoforte Salvatore continua viaggiare dalla sua terra e per il mondo pur rimanendo a casa grazie alla musica, quella che suona tutti i giorni per studio perché frequenta il conservatorio Giuseppe Verdi e per amore. Salvatore ha 23 anni ed è un terrone andato a Milano per inseguire il suo grande sogno: la musica. Per lui ogni nota è una emozione unica sia nell’ascoltarla che nel suonarla.
La musica, si sa, accompagna momenti belli e brutti della vita ed anche questo periodo che ci vede prigionieri dentro le nostre mura. Una reclusione necessaria se vogliamo veramente vincere questo nemico invisibile che è il Coronavirus.
In queste settimane ognuno si è inventato qualcosa per movimentare le giornate e per comunicare. Salvatore ha continuato a suonare il piano e attraverso questo strumento esprime le sue sensazioni, i suoi stati d’animo, le sue paure, le sue gioie e tutto quello che lui sente.
Dopo tanti tentennamenti ha postato, come stanno facendo in tanti, una sua composizione musicale. #oggiioesco dice Salvatore con il suo pezzo che ti porta fuori, che ti fa viaggiare, in giro per il mondo, che ti riempie l’anima e il cuore. https://youtu.be/1O705fYiVPA
Lo studente siciliano di origini madonite scrive anche nel suo post che è “inutile cercare di dare un giudizio oggettivo ad alcune nostre scelte. Ogni scelta porta delle conseguenze che ci arricchiscono, ci danneggiano, ci provocano dolore o gioia, ma che siamo inevitabilmente costretti a vivere sulla nostra pelle.
Io scelgo di vivere con la musica. Scelgo il modo in cui essa mi arricchisce, mi danneggia, mi provoca dolore o gioia, ma scelgo soprattutto il modo in cui essa mi fa crescere ogni giorno, il modo strano che ha di sorprendermi.
Scelgo di allontanarmi dalla mia terra, dalla mia famiglia per stare vicino a ciò che mi rende libero perché questo è l’unico modo per capire ciò che loro mi hanno donato.