La rivoluzione digitale è una sfida che interesserà ogni settore: la partita è appena iniziata ed entrerà nel vivo solo nei prossimi 20 anni. Vittorio Massone, in un recente editoriale pubblicato su Lettera43, spiega la situazione attuale e i cambiamenti che l'industria italiana dovrà necessariamente apportare per rimanere competitiva.
Vittorio Massone: la digital revolution è appena iniziata
Ci sentiamo ormai immersi in un mondo digitalizzato, fatto di tecnologia e innovazione. Vittorio Massone, che attualmente collabora con importanti società per favorire il processo di trasformazione digitale, affida alle pagine di Lettera43 la sua visione, affermando con decisione che, in realtà, non siamo che all'inizio della vera e propria rivoluzione. "Se qualcuno pensa oggi che il digitale abbia già apportato un grande cambiamento nelle nostre vite, rimarrà sorpreso di sapere che stiamo vivendo solamente l'inizio di una radicale trasformazione nel business e nella società", scrive l'esperto. "I cambiamenti degli ultimi 20 anni di digital revolution avranno pieno impatto nei prossimi 20 e più, fino ad avere un'economia ed una società Ict driven in tutti i settori". Finora, spiega Vittorio Massone, i cambiamenti più evidenti si sono verificati nelle aree consumer, ma si stanno già spostando anche negli ambiti operations, supply chain, nel business to business e business to government, settori invece più lenti ma che sono in grado di generare ripercussioni profonde in tutto il campo economico. Nell'articolo su Lettera43 viene sottolineato come tutti i settori verranno interessati dalla rivoluzione digitale, nessuno escluso: dai servizi finanziari ed assicurativi all'IT si passerà in seguito a quelli considerati più "maturi" come la logistica, l'agricoltura e l'industria. Per prepararsi concretamente ai cambiamenti le aziende devono prima di tutto adeguare il business model, per poi tenere conto della nuova concorrenza. "Il motto è "il tuo margine è la mia opportunità". La lotta sarà per il controllo del cliente finale, degli asset strategici, delle competenze critiche e così via".
Vittorio Massone: una riflessione sulla situazione italiana
Restare competitivi in questo nuovo mondo digitalizzato non sarà una sfida semplice da affrontare: "In relazione alla struttura dei costi, agli investimenti R&D ed in tecnologia, alla scala richiesta per acquisire e controllare competenze, brevetti, dati, accesso a materie prime, asset strategici, canali distributivi. Praticamente tutti i fattori strategici e competitivi del futuro". Vittorio Massone spiega nel suo articolo che il cambiamento sarà fondamentale per rimanere attrattivi nel mercato dei capitali: la situazione in Italia non è facile. "Pochissime aziende italiane - nei settori non regolamentati - hanno oggi la scala per essere protagonisti nei prossimi 20 anni". Per rimanere competitivi sarà fondamentale puntare sull'innovazione del prodotto e sul miglioramento della customer experience. Il cost-to-serve andrà al contempo ridotto. Anche i ruoli aziendali subiranno un deciso mutamento: l'attenzione sarà puntata sulle figure professionali a diretto contatto con il cliente e su quelle legate all'innovazione e alla tecnologia. Il ruolo del manager verrà stravolto, in quanto risulta ancora troppo rigido in un sistema che invece sarà basato sulla fluidità. Altro fattore determinante è il machine learning, che cambierà le modalità di considerazione dei vari talenti. ci sarà un diverso approccio verso il team-working, la divisione del lavoro, le modalità di compenso, la misurazione dei risultati. "Tutti i cambiamenti elencati finora", scrive Vittorio Massone, "non potranno che mettere in discussione i modelli organizzativi aziendali tradizionali e verticalmente rigidi. I confini stessi dell'azienda verranno ridefiniti, con un processo di integrazione con l'ecosistema in cui l'azienda opera".
Fonte notizia
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