In commemorazione del 27 gennaio (giornata internazionale delle vittime dell’Olocausto) la Chiesa di Scientology di Novara vuole ricordare le origini dello sterminio di massa noto come “Shoah” (distruzione, apocalisse).
Una domanda che spesso ci si pone quando si parla di Olocausto è: "Ma possibile che nessuno lo sapesse o che tutti fossero d'accordo?". Se è verosimile ritenere che l'opinione pubblica potesse ignorare le dimensioni effettive del fenomeno o i particolari più agghiaccianti, è però doveroso denunciare il lento ma inesorabile lavoro d'indottrinamento eseguito dagli eugenetici che, sostenuti da eminenti psichiatri, hanno creato quell'humus culturale in cui le idee di purezza razziale e di "soppressione della vita indegna di essere vissuta" potevano proliferare ed essere accettate come necessarie verità scientifiche.
L'eugenetica - dal greco "buona nascita" - prese piede sulla scia delle teorie darwiniane verso la fine del XIX secolo. All'inizio del Novecento, spinta con forza anche dalla Fondazione Rockefeller, l'eugenetica si diffuse sempre più. L'idea di "sopravvivenza del più forte" fu dapprima usata per impedire che i deboli procreassero e, in seguito, per giustificare la soppressione della "vita indegna di essere vissuta".
In seguito fu sufficiente sviluppare un'intensa campagna antisemita, stigmatizzando gli ebrei come appartenenti a una razza inferiore, e il gioco era fatto: il concetto di razza inferiore germogliò con vigore in questo substrato culturale imbevuto di pseudoscienza eugenetica, fornendo la base di consenso allo sterminio.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) è stato formato dalla Chiesa di Scientology e dallo scrittore-psichiatra Thomas Szasz, nel 1969. Si adopera per denunciare le violazioni psichiatriche dei diritti umani nel campo della salute mentale. Da un singolo ufficio, è cresciuto fino a diventare un potente network che difende i diritti umani internazionali, formato da 250 sezioni in 34 nazioni. La sede centrale è a Los Angeles, California, dove si trova il Museo “Psichiatria: Un’Industria di Morte”, cronaca di una storia sconvolgente di brutalità psichiatriche, dagli orrori del primo manicomio alla sperimentazione nel campo di concentramento di Dachau, passando per gli enormi, osceni, profitti provenienti dalla vendita di psicofarmaci ai bambini.
Fonte notizia
www.ccdu.org comunicati riflessioni-sulle-origini-olocausto